Toscana. Ricerca e sviluppo, contributi per quasi altri 9 milioni

Firenze: Non si cresce senza innovazione. E così la Regione stanzia ulteriori risorse per far scorrere i due bandi 2020 su ricerca e sviluppo e finanziare altri progetti, che a febbraio dell’anno scorso erano stati ammessi ma che per mancanza di fondi non avevano potuto godere di alcun contributo.

Ne beneficeranno in venti: sessantotto i soggetti coinvolti (tra aziende, università e centri di ricerca), otto milioni e 921 mila il finanziamento pubblico messo a disposizione per 22 milioni e 488 mila euro di investimenti complessivi. Aggiunti ai progetti fino ad oggi finanziati fanno 77,5 milioni di contributi pubblici e 195,5 di investimenti. Un’iniezione importante di risorse, idee e innovazione per tornare o confermarsi competitivi.

Ai due bandi – uno riservato a partenariati di grandi aziende e l’altro alle micro, piccole e medie imprese – avevano risposto in tanti: sintomo di interesse e grande voglia di investire e innovarsi. Alla fine i progetti ammessi erano stati 295, per più di mille imprese coinvolte. Con l’ultimo scorrimento di qualche settimana fa – tre progetti del primo bando e diciassette del secondo - ne sono stati finanziati 151 . A scorrere gli elenchi si susseguono imprese che lavorano nel settore della chimica e delle nanotecnologie, dell’information technology e delle fotonica o parte di quell’insieme più ampio e trasversale che punta alla cosiddetta ‘fabbrica intelligente’, ovvero all’automazione dei processi produttivi mediante l’uso di robotica, software e informatica. I tre progetti ora finanziati sul bando delle grandi imprese riguardano proprio questo settore: sensori e realtà aumentata per rendere più veloci gli interventi sulle reti di distribuzione di gas, energia elettrica e gas al controllo smart delle lavorazioni artigianali o la tecnologia applicata alla raffinazione e la conservazione di olio d’oliva.

I diciassette partenariati che accedono ai contributi del secondo bando si dividono invece un po’ tra tutti i settori. C’è l’automazione spinta nel controllo con gli ultrasuoni degli assi dei veicoli ferroviari, per ridurre i margini di errore umano, e l’intelligenza artificiale prestata alla scoperta di usi impropri di smartphone mentre si guida un’auto o un camion. C’è un progetto che punta a realizzare un prototipo per essiccare fanghi da smaltire, senza emettere gas nocivi. E poi ancora, tra le idee finanziate, una macchina ‘ecologica’ per la lavorazione del legno, la costruzione modulare di fabbricati o scambio di dati da remoto in tempo reale per ottimizzare i processi produttivi.

Emergenza sanitaria prima e poi la turbativa sui commerci internazionali dovuta al rincaro dell’energia e alla guerra in Ucraina, secondo l’assessore all’economia toscano, hanno lasciato molte ferite nelle aziende del nostro sistema produttivo, ma questo non deve però far perdere di vista la principale bussola per sostenere e rilanciare l’economia toscana: ovvero la sfida del cambiamento. Tutti i progetti finanziati dovranno concludersi entro il 31 dicembre 2023 per ricevere il finanziamento.