‘Oggi parliamo di...’: il valore della Meritocrazia

Rubrica settimanale di approfondimento culturale, storico, educazione civica, scuola e attualità. di Simonetta Baccetti

Una breve riflessione sulla parola meritocrazia, cercando nel mio piccolo di contribuire a ridare autorevolezza al suo valore.  Il termine meritocrazia deriva dal latino “meritum”, che significa “cosa meritata” (o anche dal verbo passivo “mereri”, “azione per cui ne venga premio”), unito alla parola del greco antico “κράτος”, forza, potere.

La Meritocrazia è come la tanto decantata “verità”, tutti la vogliono, la elogiano, ma poi all’atto pratico non trova applicazione. Quante volte ho sentito inneggiare alla meritocrazia, quando poi nella realtà, conta di più l’appartenenza o il cognome che si porta, l’essere amico di … o entrare nelle grazie di chi conta, tanto per fare qualche esempio. La Meritocrazia è valorizzazione dell’impegno, lotta ai privilegi, miglioramento delle proprie condizioni, ed è per questo che non possiamo criticare la meritocrazia, non riconoscere la sua importanza.

platone rubrica baccetti.pngNell’antica Grecia Platone nella sua opera “La Repubblica”, teorizzava: "Il  “governo dei migliori”, delle persone sagge, i migliori nelle scienze e nelle opere, coloro che potevano far parte del  governo della Polis". Nella nostra società c’è una grande confusione rispetto al concetto di meritocrazia. Spesso, si scambia il successo per merito, o ancora peggio non è detto che ricoprire un ruolo sia per merito.

La meritocrazia non prevede l’essere “amico degli amici”, “i figli di…”, ecc., ma tutt’altro. La Meritocrazia è supportata da: capacità, competenze e attitudini. A tutti deve essere data la possibilità di far vedere quanto si vale.  Non ci lamentiamo se poi troviamo a ricoprire posti “chiave” nella nostra società civile, politica, culturale e quant’altro, dall’incompetenza di una persona. Alcuni “pensatori” asseriscono che: il vero grande problema della meritocrazia è che legittima le disuguaglianze, cosa di cui personalmente non sono d’accordo, anzi oggi vedo a livello di “pensiero”, una guerra alla meritocrazia, che porta ad una perdita di valori/saperi, per salvaguardare un “siamo tutti uguali”.

Victor Hugo asseriva che: “Il successo è una cosa piuttosto lurida; la sua falsa somiglianza col merito inganna gli uomini”.

scuola libri studio ripetizioni.jpgQuindi il valore della Meritocrazia, quello con la M maiuscola, è importante e deve tornare ad essere una priorità in ogni comparto: dalla scuola, al lavoro, alla politica, per arrivare alla vita di tutti i giorni.

 

Giacomo Leopardi asseriva: “E’ curioso vedere che gli uomini di molto merito hanno sempre le maniere semplici, e che sempre le maniere semplici sono state prese per indizio di poco merito”.

E’ per questo che c’è bisogno di una forte rivoluzione culturale, una presa di coscienza da parte di tutti, perché nella società la Meritocrazia prenda il posto che merita. Siamo noi gli artefici del nostro futuro, e un futuro senza merito è destinato ad essere pericoloso. Oggi più che mai abbiamo bisogno di meritocrazia.  Consapevole, che su questo argomento serve un dibattito pubblico improntato sul  valore della meritocrazia e di  un’analisi pedagogica su quella che è la così detta “giustizia” sociale, concludo riportando un passaggio dell’articolo 34 della Nostra Costituzione: “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”.