'La prossima settimana...': fuori dai mondiali, il grande malessere del calcio italiano

di Raffaello Milani

Giovedì sera doveva essere la festa del calcio italiano, la resurrezione dopo un periodo buio, il trampolino di lancio verso la sfida al Portogallo di CR7, e come spesso accade si è rivelato un grande tonfo inaspettato. Diciamocela tutta nessuno, men che meno io, si aspettava una débâcle del genere ma non credevo neanche in una vittoria schiacciante degli azzurri vista la situazione di forma dei giocatori convocati e le scelte manciniane. Guardo la partita molto fiducioso però, la “modesta” Macedonia del Nord non può e non deve impensierirci ma fin dall’inizio mi rendo conto che i miei dubbi sono più che fondati. Giochiamo bene, a mio avviso, fino al limite dell’area di rigore ma, come avevo pensato, dopo c’è il nulla cosmico ed infatti così è.

italia calcio.jpgIl buon Immobile, ex biancorosso, e il pur bravo Berardi fanno a chi è più inconsistente, tra arruffate azioni e tiri addosso agli avversari sono una vera delusione. Peccato che non riusciamo a finalizzare, non abbiamo un vero centravanti da goal internazionali in più non utilizziamo centravanti veri, come ho sempre sostenuto. Avevamo Scamacca e lo abbiamo tenuto in “tribuna” e con lui ci teniamo pure Zaniolo, potevamo utilizzare Balotelli, anche solo per una partita da vincere senza se e senza ma e lo lasciamo a casa, Mettiamo in campo, e ce li teniamo fino allo sfinimento, giocatori fuori forma completamente avulsi dal gioco. Non mi stupisce neanche che i macedoni, seppur limitati tecnicamente, siano arcigni, determinati, concentrati e anche un po’ fortunati e soprattutto che facciano molto molto bene il loro compito limitando i danni e, perché no, provare a fare il colpaccio. Il bello è che noi italici tifosi e giocatori non contempliamo neanche lontanamente questa parola, al tempo stesso mister Mancini non pensava di affrontare avversari così agguerriti e tenaci, invece…l’incubo più brutto si è concretizzato al 92° quando il nostro “portierone” (migliore del mondo per alcuni?) viene infilato da un fendente da 25 metri a difesa schierata all’angolino su un tiro che o ha visto arrivare in ritardo o si è buttato troppo tardi. Come vedete di se e ma ce ne sono una miriade e andrebbero analizzati molto bene. Partendo dalla base i vivai, questi sconosciuti, basta prendere in considerazione ciò che stanno facendo in Inghilterra e Spagna, sono ripartiti proprio da li, e da allenatori che “vogliono” valorizzare i giovani, portano in nazionale i giovani, e Luis Enrique, tanto bistrattato a Roma oggi è l’esempio di quello che in Italia si fa “al contrario”. Ad esempio si portano sempre a rimorchio giocatori oltre che attempati come Chiellini e Bonucci (che rappresentano il passato ormai) e si lasciano a casa giovani come Calabria per far giocare mezzi giocatori come Emerson Palmieri che ha l’unico pregio di giocare nel Chelsea. Mi chiedo, da appassionato, con che coraggio il gota del calcio non fa mea culpa sulle plusvalenze create ad arte dove vengono “venduti” giocatori giovani che non mettono mai piede in campo e si preferisce prendere “pippe” straniere solo perché hanno forse un nome, o lo avranno in seguito, ma costano apparentemente poco senza citare però le commissioni a quegli squali dei procuratori? Perché non valorizziamo i giovani veri che abbiamo nei vivai? Oggi nelle squadre europee tipo il Real giocano personaggi come Vinucius, 21 anni spacca le partite da solo, Gavi del Barcellona a 17 anni debutta ad un’europeo, Ansu Fati 18 anni e Pedri 18 anni sempre del Barca, Jeremi Pino del Valencia, Florian Wirtz del Borussia Dortmund 18 anni, Haaland norvegese del Borussia Dortumund 20 anni.. devo continuare? Da noi i vivai NON SI COLTIVANO e oltre a non interessare alle squadre maggiori non interessano alla stampa e ai tifosi. LA stampa, asservita, prona alle grandi squadre, supina e piegata all’esaltazione di chi dovrebbe fare del calcio italiano un fiore all’occhiello ma che in realtà lo sfrutta e basta, pronta a evitare critiche chi sta nelle grazie e a snobbare chi non lo è, massacrandolo in ogni occasione possibile. I giovani vengono pesati, giudicati, esaltati se sono nei top club e sminuiti se sono in quelli non nelle grazie, porto un esempio di un giovane: Tonali. Lo scorso campionato era sulle bocca di tutti, essendo un grosso acquisto per il Milan, con buone prospettive ma che aveva obbiettivamente deluso tutti, ma tutti si sono sbrigati a dire, scrivere e sparare al mondo il suo “fallimento”. Non conto le volte che ho letto sulla rosea o su altri quotidiani sportivi che “andava ceduto” che “non era da Milan” e così i tifosi, pecoronissimi e pretenziosi intenditori di calcio, che inneggiavano a sperduti nomi di questa o quella squadra estera dove giocatori si giovani ma con nomi impronunciabili venivano richiesti a gran voce. Accuse alla società si sprecavano fino a chiedere le dimissioni della parte tecnica. Ma…quest’anno Tonali è in assoluto il “padrone” del Milan è cresciuto, evoluto, migliorato è diventato, senza se e senza ma, IL MILAN. Stessa cosa dicasi per Rafael Leao. Ma finché lo dicono i tifosi per me conta meno che zero, è quando sono le società e le nazionali con i loro entourage che mi preoccupa. Quando fai giocare un giovane e ti commette un errore in una gara che dagli spalti gli vomitano addosso autoarticolati di insulti, vedi Kalulu dopo i primi errori, e la società non lo difende e valorizza ma lo ammazza secondo loro per “preservarlo” non è così che funziona si impara dagli errori, vedi sempre quello che il Milan ha fatto ed oggi cosa rappresenta il ventenne Kalulu per la difesa del Milan.

Vediamo ora cosa succederà la Prossima settimana!

Domani la nazionale è fuori da ogni dove, le squadre italiane sono fuori da tutto, non abbiamo una squadra che supera gli ottavi di champion’s, a livello giovanile non ne parliamo. È giunto il momento di “cambiare” totalmente focus, sostituire chi ha le redini del nostro calcio in primis, quelli che sono in fondo coloro che con le loro decisioni fanno e disfanno. Basta davvero con i “procuratori” stile Raiola e simili, basta con i tifosi che contestano il contestabile solo per sfizio e presunzione, basta con i vivai utilizzati solo per le plusvalenze, nelle squadre di massimo livello devono poter giocare gli under, gli allenatori devono avere il coraggio di lanciarli, e soprattutto non spremerli e basta (Barella docet). Basta co0n il fregiarsi il petto perché CR7 gioca nel campionato italiano, basta questo calcio malato solo di soldi e profitti. Voglio rivedere l’Italia, il Milan, la Juve, la Fiorentina, la Roma, il Benevento (e pure l’inter…. Via..) ai vertici del grande calcio.

Buona settimana e al prossimo evento, intanto aspetto i vostri commenti.