Imprese: il ‘bollino rosa’ sta per diventare realtà

Plauso della presidente della commissione toscana per le pari opportunità Francesca Basanieri all’indomani della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale: “Un passo decisivo ma non conclusivo, mancano alcune regole”

Firenze: Ci siamo. Il ‘bollino rosa’ che certifica un’impresa che applichi politiche virtuose sul tema dell’equità e dell’inclusione, sta per diventare una realtà.

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, lo scorso 1 luglio, del decreto del ministro Elena Bonetti, la certificazione di parità di genere consente di accedere ad un sistema di premialità i datori di lavoro che applicano iniziative per superare il gender gap.

“È un ottimo traguardo” commenta la presidente della commissione toscana per le pari opportunità Francesca Basanieri. “Anche se le regole e le norme per la certificazione non sono ancora completamente definitive, questo è sicuramente un ottimo passo verso nuove opportunità di occupazione delle donne”. “Se la società – continua Basanieri - non riesce da sola, spontaneamente, a trovare strade per dare pari diritto al lavoro per le donne, lo devono fare le norme e questa, che deriva da una precisa indicazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è sicuramente una di quelle più azzeccate che, ritengo, possa veramente cambiare la rotta”.

“Incentivare le imprese, con sgravi fiscali e premialità, a dare lavoro alle donne, a dare loro un lavoro qualificato ed equamente retribuito e a far fare carriera farà sì che ci saranno più donne che possono entrare nel mondo del lavoro, più indipendenza economica e quindi più autonomia nelle scelte di vita. In sintesi: più democrazia e più uguaglianza” spiega la presidente.

“Quello del lavoro è certamente il tema più sentito dalle donne. Lo abbiamo visto negli ultimi incontri degli Stati generali dove la questione della certificazione di parità per le imprese ‘tiene banco’ e ha prevalso su qualsiasi altro tema. Questo perché tutti gli altri argomenti - gli stereotipi e le discriminazioni, la violenza, la conciliazione, la formazione e il linguaggio - ruotano comunque sempre intorno al tema del lavoro, all'opportunità che si dà ad una donna di crescere personalmente e lavorativamente, di essere libera nelle scelte ed autonoma anche economicamente”.

A detta di Basanieri infatti, “più donne ci saranno nel mondo del lavoro - con stessi diritti, retribuzioni, e possibilità di carriera in ogni tipo di ambiente e in ogni mansione e ruolo - meno discriminazioni e stereotipi si alimenteranno, meno dipendenza economica e psicologica ci sarà nei confronti di ‘chi porta i soldi a casa’, meno le donne saranno inclini a subire violenze in silenzio e infine, anche il lavoro di cura nei confronti dei figli, anziani e disabili dovrà necessariamente essere condiviso e non più solo un onere a carico delle donne”.

“Nell'ultimo incontro di Grosseto, grazie alla presenza degli assessori regionali Alessandra Nardini e Leonardo Marras - ricorda la presidente della Commissione - abbiamo compreso che la Regione sta già lavorando in questa direzione e molte sono state le sollecitazioni e le idee venute dai territori. Il nostro compito è e sarà quello di raccogliere questi suggerimenti e sottoporli alla Giunta affinché la Toscana, per prima in Italia, oltre alla certificazione di parità nazionale, si doti di una sua ulteriore certificazione regionale che tenga conto della realtà delle aziende toscane, sia pubbliche che private, delle imprese che sono spesso piccole o micro, spingendole e aiutandole ad adottare politiche che possano finalmente ridurre o annullare le diseguaglianze”.