Hypermaremma IV Edizione. Claudia Comte ‘In nature nothing exists alone’

Capalbio: Hypermaremma ha il piacere di presentare, in collaborazione con 'CURA., IN NATURE NOTHING EXISTS ALON'E, opera ambientale di Claudia Comte che, sviluppandosi per oltre cento metri di lunghezza, rappresenta ad oggi la sua installazione site-specific più estesa di questa serie di lavori. Interamente composta da tronchi di pino provenienti dal Monte Amiata, secondo il ciclo del diradamento selettivo che consente alle foreste una rigenerazione controllata, Comte impiega un materiale naturale per scandire un messaggio volto a sottolineare le origini del territorio, e prende in prestito una frase tratta dalla nota biologa e scienziata statunitense Rachel Carson. Nel suo libro “Primavera Silenziosa” del 1962, Carson anticipò questioni ambientali fondamentali quali l’impatto dell’azione dell’uomo sulla natura, e in particolare gli effetti dell’utilizzo indiscriminato di DDT, fitofarmaci e antiparassitari.

Con tale intervento il lavoro di Claudia Comte vuole dunque incoraggiare lo spettatore ad attivare una riflessione sul rapporto dell’uomo con la natura e il ciclo vitale del pianeta, secondo cui tutto è collegato in un perfetto equilibrio. Quest’opera si inserisce tra le installazioni ambientali più imponenti che l’artista realizza per esaminare questioni a lei care come il cambiamento climatico, l’ecologia e l’inquinamento globale, partendo proprio dall’osservazione delle regole della natura e la sua mutevolezza.

“L'installazione di Claudia Comte - commentano gli assessori Marzia Stefani e Patrizia Puccini, in rappresentanza della Giunta Chelini - coniuga alla perfezione l'arte contemporanea con il paesaggio circostante, garantendo una libera fruibilità dell'opera. La nostra Amministrazione è davvero felice di rinnovare ancora una volta la positiva collaborazione con Hypermaremma, valorizzando tramite la forza e la bellezza dell'arte contemporanea il nostro territorio”.

Nata e cresciuta in un piccolo villaggio della campagna Svizzera vicino Losanna, l’artista inserisce spesso una forte componente autobiografica in molte delle sue opere: circondata e ispirata da alberi secolari, dati non antropocentrici e forme biomorfiche, la foresta, in particolare, appartiene ai suoi ricordi d’infanzia, costituendo uno dei primissimi elementi in grado di influenzare la traduzione del paesaggio nelle sue creazioni. La sua pratica è guidata da questo interesse di lunga data per la ricerca della storia e della memoria delle forme biomorfe attraverso processi manuali tradizionali e tecnologie industriali e meccaniche. Ispirate in modo giocoso ai modelli organici e alla morfologia, le sue installazioni site-specific testimoniano l'intelligenza e le capacità di trasformazione del mondo ecologico. Per Hypermaremma curatori: Ilaria Marotta / Andrea Baccin. Campo di grano Fattoria Stendardi, Pescia Fiorentina (GR) 16.07 – 30.09.2022

Biografia e informazioni generali. Claudia Comte è nata a Grancy, in Svizzera, nel 1983. Lavora tra i diversi media, spesso combinando sculture o installazioni – il corpo principale delle sue opere – con dipinti murali, video e performance, creando ambienti in cui le opere si relazionano tra loro con ritmo visivo che è allo stesso tempo metodico e giocoso. Elementi come la foresta, i videogiochi, i fumetti e i film di fantascienza hanno contribuito e continuano a contribuire alla creazione di un linguaggio ricco di rimandi reali e immaginari. Il suo lavoro è definito dall’interesse per la memoria dei materiali e da un’attenta osservazione della relazione tra uomo e tecnologia. Alcune sue mostre personali includono: An Impending Disaster (HAHAHA), König Galerie im KHK, Vienna (2022), The Interview Painting Ensemble (mis en scène in 12 Acts), Art Basel Parcours, StadtCasino, Basilea (2021), Claudia Comte. After Nature, Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid (2021), Jungle and Corals, König Galerie Chapel, Berlino (2021), Claudia Comte. The Sea of Darkness, Kunstraum Dornbirn, Dornbirn (2020), Claudia Comte. How to Grow and Still Stay the Same Shape, Castello di Rivoli, Torino (2019), I Have Grown Taller from Standing with Trees, Copenhagen Contemporary (2019), Claudia Comte: The Morphing Scallops, Gladstone Gallery, New York (2019), Bunnies and ZigZag, Galerie Joy de Rouvre, Ginevra (2019), Fruits and Jungle, König London, Londra (2019), The Cavern of Lost Dreams (nine characters), Gladstone Gallery, Bruxelles (2019), When Dinosaurs Ruled The Earth, König Galerie, Berlino (2018), The Primary Fondue Party, Salon Suisse: ATARAXIA, Biennale di Venezia (2017), La Ligne Claire, Basement Roma (2017). Alcune sue mostre collettive comprendono: OMNIBUS – 10 Years of Kinderhook & Caracas, Kinderhook & Caracas, Berlino (2022), Le voci della sera, Vistamare, Milano (2022), Geometrische Opulenz, Museum Haus Konstruktiv, Zurigo (2022), Desert X AlUla, Desert Biennale, Saudi Arabia (2022), Solo Houses, Galería Albarrán Bourdais, Madrid (2021), GROUP SHOW 2021, Galerie Joy de Rouvre, Ginevra (2021), The Dreamers, 58th October Salon, Belgrade Biennial, Belgrado (2021), More, More, More, TANK Museum, Shanghai (2020), Country Salts: This Morning, in the Sweet Torpor of the Great Forest, is Like Every Morning in the World, SALTS, Benwill (2020), Drawing 2020, Gladstone Gallery, New York (2020), Figures on a Ground: Perspectives on Minimal Art, CAB Foundation, Bruxelles (2020). Comte è stata vincitrice del Swiss Art Award nel 2014 e del Kiefer Hablitzel Award nel 2012.

Ilaria Marotta e Andrea Baccin sono i direttori fondatori della rivista internazionale CURA. e fondatori e curatori degli spazi indipendenti no-profit BASEMENT ROMA e KURA. Milano. Hanno curato oltre cinquanta mostre in Italia e all'estero, tra cui The Dreamers / 58th October Salon / Belgrade Biennale 2021.

Hypermaremma Associazione culturale no profit che opera dal 2019 per la produzione e la promozione dei linguaggi dell’arte contemporanea in Maremma attraverso l’intervento di artisti contemporanei invitati a relazionarsi con il territorio e la sua storia. Hypermaremma è fondata da: Carlo Pratis, Giorgio Galotti, Matteo d’Aloja.