Nazionale di calcio: i toscani che l’hanno resa grande

La Toscana è terra di vini e carni pregiate, è stata la “culla del Rinascimento” con in testa il proprio capoluogo Firenze, ha una geografia fisica dolce e inconfondibile, caratterizzata da colline e pianure, ma a cui si abbinano anche bellissime spiagge, isole e massicci montuosi. La regione della Maremma è anche meta di numerosi turisti, essendo ricca di arte e di storia e di una qualità della vita fra le più alte in Italia,  ma è anche molto ambita dai VIP, come l’ex leader dei The Police, Sting e Paul Smith, che hanno scelto ville antiche per renderle le proprie dimore estive.

Oltre a tutta questa ricchezza, la Toscana rappresenta un patrimonio per il nostro calcio sin dalle prime apparizioni della Nazionale Italiana, oltre ad essere la patria della prima vera interpretazione del gioco del calcio in Italia, con la nascita del calcio fiorentino nel lontanissimo 1600, che ha poi avuto una seconda vita a partire dal 1930. Il legame della regione con la squadra azzurra di calcio è innegabile, tanti sono stati i protagonisti toscani ad aver contribuito alle imprese della nostra nazionale, non ultimi Marcello Lippi, Gigi Buffon e Andrea Barzagli, campioni del mondo nel 2006, tanto per citare qualcuno.

Da Pandolfini a Barzagli: tanti trionfi ed un libro celebrativo

Nel 2006, dalla penna “toscana” di adozione del tarantino Enrico Pace, è uscito un libro che celebra il “genio del calcio toscano”, citando nomi, narrando storie e sciorinando statistiche tanto care agli amanti del calcio. Partendo da Giovanni Galli, nato a Pisa, convocato come terzo portiere di giovani speranze, che fece parte della spedizione in Spagna nel 1982, in cui la nazionale di Bearzot alzò al cielo la Coppa del Mondo, c’era anche Antonioni in quella squadra, nato in Umbria, ma “fiorentino” d’adozione, ha poi abbracciato i colori viola a vita e ancora, è di un toscanoil goal più visto della nazionale italiana ad un Mondiale, quel goal di Marco Tardelli, nato a Capanne di Careggine in provincia di Lucca, che fissò il risultato sul 2-0 per l’Italia, ponendo un’ipoteca poi confermata dal risultato finale: Italia-Germania 3-1. E poi, per terminare con il 1982, chi fu soprannominato “Pablito” da tutti i giornalisti italiani? Colui il quale terminò il campionato del mondo da capocannoniere, Paolo Rossi da Prato, che fece poi grandi sia la Juventus che il Vicenza, siglò ben sei reti durante quella competizione, indelebili la tripletta al Brasile ed il goal del vantaggio nella finale contro i tedeschi.

In epoca moderna, come non citare Marcello Lippi da Viareggio, con quel suo sigaro e la sua somiglianza a Paul Newman, capace non soltanto di portare la Juventus sul tetto più alto d’Europa e del Mondo nel 1995-1996, ma capace di vincere il nostro quarto titolo mondiale nel 2006 a Berlino, in una finale al cardiopalma terminata ai rigori e condita dal colpo di scena della testata del “suo” Zizou a Marco Materazzi. Nel roster del 2006 i toscani non mancano, il “portierone” nominato miglior estremo difensore del Mondiale fu Gigi Buffon nato a Carrara, a difenderlo davanti a lui, ancora un toscano, Andrea Barzagli da Fiesole, che trovò spazio tra due mostri sacri come Cannavaro e Nesta. Non si sarà ripetuta la celebre partita a scopone scientifico in aereo di ritorno dal mondiale vinto del 1982, di cui abbiamo tutti ricordo fra Pertini, Zoff, Bearzot e Causio, ma forse si sarà giocato sul casino online https://m.starcasino.it/ a poker, visto e considerato che Buffon, Totti e Marcello Lippi sono degli appassionati di questo gioco di carte ed erano seduti vicini con smartphone e tablet a portata di mano.
 
Insomma il legame fra il calcio toscano e la nazionale italiana è indossolubile, un altro talento, in forza attualmente alla Roma è nato in Toscana e speriamo di vederlo all’Europeo in formissima, così come lo è stato durante le qualificazioni, in cui Zaniolo è stato devastante ed ha fatto vedere a tutti cosa può fare. Un augurio di pronta guarigione al ragazzo nato a Massa nel 1999.