La PMA, procreazione medicalmente assistita, della Asl Toscana sud est cresce e diventa modello nazionale

Luca Mencaglia direttore della Rete Regionale della Toscana per la cura dell’infertilità:  “Un riconoscimento al nostro lavoro sia medico che organizzativo. Il modello della Asl Toscana sud est  sarà  applicato in tutta Italia”.

Grosseto: Prima seduta del Tavolo Ministeriale per la ricerca e formazione nella prevenzione e cura dell’infertilità, coordinato dal professor Luca Mencaglia, direttore Unità Operativa Complessa Centro PMA della Asl Toscana sud est e  direttore della Rete regionale della Toscana per la cura dell'infertilità.

Il tavolo, istituito dal Ministero della Salute, vede la presenza di tredici membri, in rappresentanza di Ministero, ISS e Regioni. Alla prima seduta erano presenti tra gli altri il sottosegretario Pierpoalo Sileri e Filomena Gallo, segretaria dell’associazione Luca Coscioni.

“E’ stata una riunione molto importante - afferma il professor  Mencaglia - abbiamo preso alcune decisioni di grande rilevanza. In primis quella dell’ingresso della PMA nei nuovi LEA nazionali (Livelli Essenziali di Assistenza).
Il nostro tavolo non ha potere legislativo ma consultivo, ma siamo convinti che le nostre indicazioni, condivise da tutti i membri, potranno essere recepite dal Governo.
Se così sarà i servizi di PMA entreranno nei LEA e dovranno essere garantiti in tutto il territorio nazionale senza ticket e con regole uguali per tutti.
La cosa della quale dobbiamo essere fieri è che il modello organizzativo e di servizio della PMA in tutta Italia sarà quello nostro della Rete PMA della Asl Toscana sud est. In questi anni il lavoro svolto dal nostro team PMA ha raggiunto risultati importanti sia sotto il profilo organizzativo e di servizio, sia sotto l’aspetto dei risultati medici e scientifici. Questo ci è stato riconosciuto da tutti e oggi siamo in grado di riportare questi risultati al livello nazionale. Nell’ambito del tavolo abbiamo anche affrontato la parte economica e di investimento su questo settore dando indicazioni precise per il futuro legate alle risorse del 'Recovery Fund'. Contiamo, entro settembre, di dare indicazioni al Ministero anche per le nuove tariffe che andranno a regolare i servizi PMA e sulla possibilità di produzione e acquisto dei gameti, noti anche come cellule sessuali o gametiche - le cellule aploidi a cui è affidata la riproduzione della specie, in Italia. Un risultato importantissimo che andrà a migliorare significativamente la PMA.”