Salute: vietato giocare

L’epidemia Covid 19 ha ormai raggiunto un picco elevato. L’indice del contagio è arrivato a 1,7. Gli ospedali registrano una forte tendenza all’aumento dei ricoveri in terapia intensiva. C’è però, una regione, la Calabria, che viene definita la peggiore d’Italia, in quanto risulta quella con un forte incremento di casi positivi.

A preoccupare i cittadini calabresi non è solo il Covid 19, ma una sanità malata, carente e ferma, poco attenzionata dallo Stato. In queste ore i riflettori sono puntati maggiormente sul “caso Calabria”, su cui si sta discutendo molto.

Dopo la vicenda del generale Saverio Cotticelli e la nomina di Zuccatelli, ancora, una volta, si torna a parlare di sanità calabrese, una sanità quella calabrese non considerata da anni. Una sanità depredata e saccheggiata da anni, che sta facendo pagare un prezzo troppo alto alla sua gente. In realtà, il diritto alla salute dovrebbe essere garantito universalmente da nord a sud, ma pare sia fatto salvo, solo per alcune regioni.

Abbiamo incontrato nella splendida cornice dei Sassi, a Matera, il professor Filippo Fordellone che ci fa il punto della situazione, e a tal proposito dichiara che “la salute non può più essere considerata assenza di malattia come un secolo fa, ma necessariamente uno stato completo di benessere fisico mentale e sociale’’. Affermazione, questa, che trova ancora più la sua massima espressione nell’attuale emergenza pandemica che sta coinvolgendo tutti e, in modo particolare, alcune regioni d’Italia - commenta il professore Filippo Fordellone - proviamo ad esempio a spiegarlo a tutti i cittadini calabresi”. “La Calabria, dichiara Fordellone - è una regione ricca di cultura, ospitalità, bellezze naturali e molto altro, che, però, paga a caro prezzo il disservizio o meglio il disinteresse e l’indifferenza di fronte al grande capitolo salute; ma che ne è stato di tutti i desideri della presidente Jole Santelli che ci ha da poco lasciato e come è stato interpretato, ammesso lo sia stato, il concetto di salute e futuro in rapporto alla emergenza Covid-19 in atto”. Il professor Fordellone medico odontoiatra, direttore generale di una cooperativa nella vicina Basilicata, nonché responsabile di un progetto che sta per partire nella stessa regione atto a fronteggiare ed intercettare l’emergenza pandemica, ha affermato che “in sanità non servono proclami, ma operatività, non c’è bisogno di dimostrare che si è bravi in senso assoluto, ma bisogna vivere ed integrarsi nel tessuto sociale della comunità, solo così si potranno programmare soluzioni. Il tema della salute e, dunque, quello della sanità dovrebbero costituire la priorità per l’assetto governativo. Non dimentichiamo - conclude Fordellone - che la sanità ha il dovere di tutelare il bene collettivo, quello della salute”.