Coronavirus: Garante per l’infanzia della Toscana, non dimentichiamo bambini e bambine

Camilla Bianchi raccoglie l’appello dell’Unione giovani italo-cinesi: “Il nostro ruolo di adulti impone atteggiamenti più responsabili. Non lasciamoli indietro, per loro è difficile comprendere il falso pregiudizio di essere riconosciuti come origine e causa del virus.

Firenze: La psicosi Coronavirus ha mille sfaccettature. Tra le più inquietanti e pericolose quella di fomentare odio, pregiudizio e diffidenza verso le persone di minore età. Tra le esortazioni di istituzioni e società civile a non creare falsi allarmismi e cavalcare fake news, è quasi assente l’appello a tutelare i più deboli: bambine e bambini, ragazze e ragazzi che nella marea di notizie, articoli, post social e caccia alle maschere protettive rimangono indietro.

“Non dimentichiamoci di loro. Non scordiamo il nostro ruolo di adulti, spieghiamo loro che quel falso pregiudizio di essere riconosciuti origine e causa del virus non ha senso. Siamo più forti delle nostre stesse paure”. È l’appello che lancia la garante per l’Infanzia e l’adolescenza, Camilla Bianchi, rispondendo così anche all’invito di Massimiliano Martigli Jiang , cinese di nascita, italiano di adozione che sul profilo social dell’Unione giovani italo-cinesi ha chiaramente osservato “l’odio fa più paura”.

“Quanto scritto da Massimiliano fa scuola. A volte sono i ragazzi, gli adolescenti, le bambine e i bambini che nella loro schietta trasparenza insegnano a noi adulti come stare al mondo. Impariamo da loro, accettiamo questa lezione con umiltà e ricordiamoci sempre che l’intolleranza divide e uccide”.

“Ci siamo appena lasciati alle spalle la Giornata della Memoria, ci apprestiamo a celebrare il Giorno del ricordo. Ogni monito contro l’indifferenza e l’intolleranza sarà vano se oggi non ascoltiamo un giovane ragazzo che chiede di non essere trattato come un virus” prosegue Bianchi.