Relazione umana e innovazione al centro della III Convention del Dipartimento delle professioni infermieristiche e ostetriche della Asl Toscana sud est 

Grosseto: “Noi siamo voi. #altuofianco”, questo è lo slogan della III Convention del Dipartimento delle professioni infermieristiche e ostetriche della Asl Toscana sud est, organizzata oggi presso l'auditorium del Misericordia. 

Un importante appuntamento annuale che riunisce i quasi 4600 professionisti che fanno parte del Dipartimento, diretto dal dottor Lorenzo Baragatti e che rappresenta l'occasione per incontrarsi e confrontarsi sui risultati raggiunti, sulle azioni in essere e presentare i progetti futuri. 

La mattina si è aperta con i saluti della direzione di presidio e di zona, insieme al presidente dell'Ordine degli infermieri di Grosseto e al presidente dell'Ordine della professione Ostetrica interprovinciale di Firenze, Prato, Arezzo, Siena, Grosseto, seguiti dalla relazione introduttiva del dottor Baragatti. 

IMG_20200117_093525_resized_20200117_033323994.jpgLa convention è proseguita con la presentazione di una serie di progetti nell'ambito infermieristico e ostetrico, tutti accomunati dalla stessa modalità espositiva e dalla volontà di mettere al centro la relazione con il paziente che spesso trae beneficio e diventa migliore grazie anche all'introduzione nei modelli organizzativi e relazionali dell'innovazione. 

Utilizzando la narrazione, i relatori hanno raccontato la propria esperienza professionale sottolineando ogni volta come il percorso di cura può essere considerato un valore per il paziente solo quando si realizza la necessaria sinergia tra l'aspetto puramente tecnico e specialistico e quello umano, due facce della stessa medaglia, che si chiama relazione, appunto. Ispirati anche dal nuovo codice deontologico delle professioni infermieristiche che considera “il tempo di relazione, tempo di cura”, i progetti illustrati mostrano quanto, oltre alle competenze professionali, sia importante stabile un rapporto di fiducia con i pazienti in ogni ambito assistenziale e come questo ruolo sia caratteristico della figura dell'infermiere e dell'ostetrica, costantemente “a fianco” del paziente, in ospedale e sul territorio. La relazione serve inoltre ad insegnare ai pazienti a prendersi cura di se stessi da soli, anche mettendo in atto azioni di prevenzione per il benessere della propria salute.  

E proprio su questo concetto si basa il primo lavoro presentato, realizzato nell'ambito del progetto regionale IDEA, che si concretizza in un processo di apprendimento sistematico che passa dalla prevenzione e dalla promozione della salute, per una più ampia autodeterminazione nell’organizzazione della vita della persona con malattia cronica. 

Gli interventi successivi si sono occupati di progetti sviluppati in settori specifici: percorso di preospedalizzazione, Rete degli accessi vascolari, introduzione dell'ostetrica in sala operatoria (partita per ora al Misericordia di Grosseto), Caring massage per trasformare l'agire quotidiano dei professionisti in gesti consapevoli e intenzionali attraverso i quali siano riconosciute e valorizzate le emozioni, assistenza in Hospice, figura dell'infermiere di famiglia con riferimento alla lunga esperienza professionale e di vita, vissuta da un'infermiera che ogni giorni si è recata per anni all'isola del Giglio, See and Treat pediatrico, ambulatorio infermieristico oncologico, percorso procreazione assistita

La sessione si è conclusa con la relazione di Silvia Bellucci, responsabile dell'Unità Operativa Professionale Innovazione e ricerca in ambito infermieristico e ostetrico, e l'intervento di Dafne Rossi, presidente del Consiglio regionale dei cittadini in sanità. A chiudere la giornata l'intervento della dottoressa Simona Dei, direttore sanitario della Asl Sud Est.