Follonica a Sinistra e Rifondazione Comunista raccolgono firme

"No ad aumento bollette di luce e gas, e no alla pensione a 70 anni".Follonica: Sabato 29 gennaio, dalle ore 10 alle 12.30, Follonica a Sinistra e Rifondazione Comunista organizzano un banchetto di raccolta firme al centro commerciale COOP di via Chirici.

In particolare si raccolgono le firme contro due misure emblema del carattere antipopolare del governo Draghi: l’aumento delle bollette di luce e gas e l’aumento dell’età pensionabile a 70 anni.

«Mentre i nostri parlamentari stanno decidendo il prossimo Presidente della Repubblica - si legge nella nota -, il Paese reale continua a soffrire, colpito da due anni di crisi pandemica e dalla crescita delle disuguaglianze.
Con l’aumento delle bollette si colpiscono duramente i redditi di lavoratrici e lavoratori e ceti popolari, già impoveriti da decenni di riduzione generalizzata di salari e dall’estremo utilizzo di lavori precari, part time obbligati, mancati rinnovi contrattuali, disoccupazione e contratti pirata. Sulle pensioni il Governo Draghi continua sulla linea seguita da decenni dai Governi che l’hanno preceduto: pur di non colpire le rendite e le grandi ricchezze, si bastonano i pensionati con allungamento continuo della vita lavorativa, pensioni bassissime, tasse anche dieci volte superiori ad altri Paesi europei e, per moltissimi, adeguamento solo parziale all’inflazione.

Nel nostro banchetto, raccoglieremo le firme delle cittadine e dei cittadini, da inviare al Governo attraverso le Prefetture, sulle nostre proposte:

· contro gli aumenti delle bollette si taglino i profitti delle grandi aziende che distribuiscono e vendono il gas e l’energia elettrica come è stato fatto in Spagna; si eliminino oneri di sistema obsoleti, si dia finalmente un taglio alle accise, alle addizionali regionali e all’Iva, tasse pagate in prevalenza dai ceti popolari, si consideri una ‘no-bollette area’ fino a 15.000 euro di Isee. Qualcosa si può fare anche a livello locale. Ad esempio, a Follonica, per la Tari, una delle poche tariffe che gli enti locali possono determinare, l’amministrazione Benini, che noi sosteniamo, ha introdotto forti sconti per le famiglie con Isee inferiore a 20.000 euro;

· per le pensioni proponiamo di cassare l’imbroglio di quota 102. Vogliamo per gli uomini la pensione a 60 anni o con 40 di contributi; per le donne la pensione a 55 anni o 35 di contributi; che si metta fine alle pensioni sotto i mille euro e si introduca l’adeguamento integrale delle pensioni all’inflazione».