Potere al Popolo: 'Un'irricevibile ipotesi nucleare'

Grosseto: «Dovremmo fare molta più attenzione quando leggiamo che i Ministri di questo Governo pongono sullo stesso piano, abbinandole, la sostenibilità ambientale con la sostenibilità economica, o parlano di sostenibilità economica e climatica, come se fosse possibile avere un unico obiettivo per entrambe e un’unica direzione di intervento. In sintesi - si legge nella nota di Potere al Popolo - non si può tenere insieme sia la necessità di ridurre le emissioni climalteranti, sia l’obiettivo di crescita economica, come si è fatto nel passato.

Il Ministro dell’Ambiente (non è possibile chiamarlo Ministro della Transizione Ecologica, come ha deciso Draghi) è maestro nel voler sostenere scelte che hanno matematicamente segni opposti, cioè che sono in evidente contrapposizione tra loro, ritenendo che sia possibile continuare a consumare e crescere come e più del passato, con la ricerca della crescita del Pil, e contemporaneamente contenere i cambiamenti climatici. Non a caso il bla, bla, bla... era sicuramente indirizzato anche a lui. 

Ne è un esempio il tema del nucleare e la notizia, passata in sconcertante silenzio nel nostro paese, che il governo dei presunti migliori ha deciso che in Europa e in Italia si potrà investire nel nucleare, sia per fusione che per fissione, con contributi pubblici, nonostante i referendum abrogativi decisi dal popolo italiano. Lo consentirà l’avvenuto inserimento del nucleare nella tassonomia adottata in sede UE, con voto favorevole dell’Italia, delle tecnologie considerate pulite e utili a contrastare il cambiamento climatico.

Quale sia l’impatto energetico e climalterante dello smaltimento in sicurezza dei rifiuti radioattivi in uscita dalle centrali atomiche nessuno è in grado oggi di stabilirlo in Italia. A distanza di oltre 30 anni dalla chiusura nel nostro paese degli impianti a fissione nucleare, non siamo riusciti a trovare un sito idoneo allo smaltimento in sicurezza, dei rifiuti radioattivi, oggi conservati in luoghi pericolosi per la salute pubblica, poiché questo paese, densamente abitato, è per formazione geologica tra le terre più giovani dell’Europa e pertanto soggette a tutti gli assestamenti idrogeologici, franosi e tellurici.

Si deve anche smentire che il nucleare per fusione, pur in quantità minori, non produca scorie radioattive da smaltire e non abbia rischi di incidenti, ma a parte le incertezze circa i tempi della sua possibile entrata in esercizio (2050?), l’aspetto più sconcertante è la mancanza di confronto in termini di analisi costi/benefici sulle ricadute occupazionali. sociali ed economiche tra gli stessi incentivi pubblici erogati sul fotovoltaico sui tetti delle abitazioni, tettoie e attività artigianali, oppure su una centrale atomica.

L'unica certezza è l’esistenza di lobby, mai scomparse, che sul nucleare hanno scommesso, e che come Potere al Popolo non possiamo far altro che contrastare».