Marta Rabagli e Isacco Bocci (M5s): 'Stop circuito autoreferenziale, lanciamo l’Università del Mediterraneo per far crescere Grosseto'

Grosseto: "Puntiamo a un’Università del Mediterraneo, telematica e partecipata. Nell’era di internet e del long covid - affermano Marta Rabagli e Isacco Bocci, candidati al Consiglio comunale per il Movimento 5 stelle di Grosseto - non ha più alcun senso pensare d’insistere su di una (tra l’altro mini) Università tradizionale. La multidisciplinarietà e il web sono due facce della stessa medaglia.

La Rete ha messo in luce il pensiero come ostaggio delle singole discipline e gli ha dato una grande opportunità: quel meticciato culturale che sta radicalmente cambiando l’approccio di una persona all’accrescimento culturale e alla formazione in ambito lavorativo. Grosseto non è mai stata una città universitaria vecchio stile. Ha provato a percorrere la strada della sede distaccata, dell’essere satellite dell’Ateneo senese, ma con scarsi risultati e con uno sfondo autoreferenziale. È il momento di invertire la rotta.

Grosseto deve crescere e divenire punto di riferimento delle università telematiche. E lo deve fare pensando in modo differente. Sappiamo tutti che la formazione a distanza sta vivendo una crescita esponenziale. Ma ha un grosso svantaggio: l’assenza della condivisione e del confronto personale, del lavoro di gruppo e del contatto umano. Occorre un mix. Crediamo indispensabile offrire agli studenti la possibilità di seguire tutti i corsi direttamente on line, oltre che da casa, anche dalle aule universitarie dotate di una serie di servizi: collegamenti internet super veloce, sale multimediali, biblioteche condivise, sia cartacee che digitali, ma anche laboratori di innovazione e sperimentazione, incubatori di start up, sportello del microcredito per finanziare idee innovative e dar loro gambe per correre. Il nuovo polo potrebbe ospitare, in seguito a un dialogo con le parti interessate, anche gli istituti tecnici superiori, accorpati in un unico centro. Pensiamo, in particolare, di attivare una specifica e specialistica opportunità formativa nelle discipline ambientali, per approfondire le criticità che il nostro territorio condivide con tutta l’area mediterranea: un Centro di specializzazione ambientale del Mediterraneo.

Questo progetto è stato concepito per rispondere a emergenze ambientali come il governo dei bacini idrografici e la prevenzione del rischio idrogeologico; l’erosione costiera con le sue implicazioni nell’immediato entroterra; la bonifica dei siti contaminati dalle attività industriali dismesse e non; l’impatto dell’attività agricola sullo stato dei suoli e delle falde. A partire dal presupposto che l’ambiente è la prima risorsa maremmana, la sua conservazione e sviluppo richiedono un approccio scientifico e di lungo periodo. Obiettivo dell’amministrazione 5 Stelle sarà l'individuare competenze utili nei diversi settori, a livello internazionale, piuttosto che fungere da approdo delle baronie regionali, com’è avvenuto finora, con la conseguenza di non aver affrontato seriamente nessuna delle vulnerabilità elencate”.