I sindaci: 'La capitale della cultura è tutta la provincia'

"Tutti i Comuni uniti saranno più forti e rappresenteranno la ricchezza culturale".Grosseto: «Grosseto somiglia molto al suo fiume, l'Ombrone. È una città che nasce da mille rivoli, affluenti, persone che nel tempo hanno portato e portano tradizioni, culture, speranze.Grosseto è se stessa e tutti noi - affermano i sindaci Francesco Limatola, Giacomo Termine, Andrea Biondi, Alessandra Biondi, Romina Sani, Marcello Giuntini, Nicola Verruzzi, Andrea Benini, Giancarlo Farnetani -, immigrati e emigranti allo stesso tempo.

Nel candidarla a Capitale della Cultura il Comune di Grosseto ha compiuto un atto importante e coraggioso, di cui gli va dato merito, ma nel contempo, non ha tenuto conto delle caratteristiche più profonde della città.
Grosseto vive delle sue diversità e delle diverse ricchezze provenienti, innanzitutto, da tutta la provincia, e poi dal resto della
Toscana e dell'Italia. Di fatto la sua ricomposizione di gente è essenzialmente abitativa, non corrisponde a una nuova identità sociale e culturale.

Le persone e le storie sono della Maremma, delle Colline Metallifere e dei paesi del Tufo, dell'Amiata. La forza del capoluogo risiede in tanti luoghi. Lo dimostra anche la contestuale candidatura dell'Amiata che ha valore, ma è anch'essa parziale.
La candidatura di Grosseto e dell'Amiata a Capitale della Cultura così come sono concepite hanno questo grande limite, è come si volesse ricondurre una città policefala o una porzione di territorio ad avere artificiosamente una testa sola e una sola voce.

Questa può essere, invece, una grande occasione per chiarire e chiarirsi, ricondurre la ricerca dell'identità di Grosseto e della sua provincia a una caratteristica unica di città grande, diramata come un fiume, in cui non esiste un vero centro e ogni luogo sia ugualmente importante.
Nella grande pianura tutti hanno portato qualcosa che chiede riconoscimento. Questa candidatura può diventare l'occasione per scomporre e ricomporre ciò che siamo oltre i campanili, mettendo insieme tutti i campanili, le campagne, le comunità e gli individui sparsi che chiedono un nome.

La proposta che avanziamo parte da queste considerazioni. Trasformiamo la candidatura di Grosseto e dell'Amiata a Capitale della Cultura in una candidatura che unisca i Comuni di tutta la Maremma e l'Amiata per dare forza e un senso compiuto alla proposta. Non si tratta, infatti, di attrezzarsi per una gara burocratica o per raggiungere un primato, ma di riempire di contenuti un percorso che può essere utile a tutti.
La ricomposizione della provincia di Grosseto in un'idea è un cammino unitario che è certamente un bene per tutti e può aprirci ad una fase nuova sotto le insegne della cultura».