Remaschi, Azione Toscana: 'In Toscana si lavori per le riaperture affidandosi a chi ha le competenze'

"Giani la smetta di fare il “one man show”. Firenze: “È possibile riaprire in sicurezza entro il 15 Maggio. Non c’è altro tempo, le imprese sono ormai allo stremo delle forze e le manifestazioni di protesta della scorsa settimana lo dimostrano; Guai a rimanere indifferenti di fronte a questi segnali. Per questo è fondamentale incrementare il ritmo delle vaccinazioni, soprattutto degli over 70, ma servono anche altre misure. Giani si affidi a chi ha competenze manageriali", afferma il leader regionale di Azione Toscana, Marco Remaschi.

Azione ha presentato le sue proposte per riaprire in sicurezza entro un mese. “In Toscana circa 20.000 imprese sono a forte rischio di crisi irreversibile” – dice Remaschi, coordinatore di Azione in Toscana. “servirebbero circa 6/7 miliardi di ristori, solo per la nostra Regione, ma questa non è una cifra possibile da sostenere e quella quantità di fondi non arriverà, dunque bisogna lavorare per consentire alla aziende di riaprire e fatturare.”

Serve un obiettivo condiviso e ragionevole. Aspettare di vaccinare la totalità dei cittadini toscani è irrealistico: “Non ci riusciremo certamente prima della fine di quest’anno. Possiamo riaprire entro metà Maggio a patto che si segua una roadmap precisa con al primo punto la vaccinazione di tutti gli over 70, che sono la categoria più a rischio di decesso e di sviluppare forme gravi con conseguente ricovero nelle terapie intensive”.

“La nostra Regione, “grazie” alla cattiva gestione dei piani vaccinali, ha già fatto brutte figure a livello nazionale. Per gestire questa delicatissima fase Giani ora si affidi a chi ha competenze manageriali e gestionali in ambito sanitario. Non c’è altro tempo e fare altri errori diventerebbe irrecuperabile. Le imprese sono allo stremo e le manifestazioni di protesta della scorsa settimana lo dimostrano; Anche in Toscana ci sono segnali tutt’altro che rassicuranti, intere categorie sono sul “piede di guerra”; Guai a rimanere indifferenti di fronte a questi segnali, bisogna dare risposte immediate!” – chiude Remaschi.