Pci Colline Metallifere: 'Proroga emergenza e possibili soluzioni'

Massa Marittima: "Lo stato di emergenza è stato prorogato sino ad aprile 2021 e dato che ormai ne siamo da mesi interessati, sarebbe opportuno e soprattutto necessario adeguare i servizi pubblici ai cittadini per evitare soste esposte alle intemperie e a condizioni climatiche non opportune.

Per questo - sostengono Daniele Gasperi e tutta la segreteria del PCI -, sarebbe opportuno pensare ad un utilizzo degli spazi già presenti che con piccoli interventi potrebbero diventare accessibili a persone fragili e più esposte a problemi di salute.

La tenda triage messa in opera in piena emergenza che doveva essere una situazione provvisoria in attesa di sistemazioni, per le quali vi erano già soldi stanziati, è ancora lì tra i silenzi della ASL, della maggioranza e delle minoranze e fornisce un servizio pessimo a bisogni reali di chi si trova a transitare nel pronto soccorso dell’ospedale di Massa Marittima.

Come sempre si mette a polvere sotto il tappeto facendo finta di nulla e confidando nell’infinita pazienza degli utenti ma chissà cosa avrebbero da dire la ASL o il comune in caso di situazioni analoghe se a non rispettare regole non solo di buon senso ma di accessibilità e standard di accoglienza fossero imprese o cittadini privati.

Potrebbero esserci sanzioni più o meno forti e chissà quali altri provvedimenti ma quando a sbagliare è chi dovrebbe dare l’esempio, tutto passa in secondo piano.

Come PCI proponiamo che in questo periodo, che ci auguriamo finisca ad aprile, l’utilizzo dell'edificio della ex INAM, almeno per i prelievi e visite ambulatoriali, che renderebbe più accessibile i servizi e evitando file e disagi agli utenti, velocizzando le richieste ed evitando assembramenti.

È una soluzione che come PCI indichiamo e comunicheremo ai consiglieri comunali per sensibilizzarli sugli argomenti collegati all’assistenza sanitaria e auspicando un più forte coinvolgimento istituzionale su un tema mai trattato in modo sistematico a livello istituzionale.

Come PCI ci permettiamo di ricordare che gli ambienti dell’ex INAM fanno parte di quel patrimonio che la ASL intende alienare per ragioni esclusivamente di cassa e riteniamo che, sempre a livello istituzionale, questa volontà aziendale abbia qualche ritorno sulla comunità locale e territoriale con investimenti per realizzare, ad esempio, una struttura che diventi sede per servizi socio – assistenziali, servizi di specialistica e fornitura di presidi sanitari.

Questo argomento dovrà per forza passare dal consiglio per avere la necessaria variazione di uso urbanistico che dovrebbe essere la leva per invogliare, se non costringere, l’azienda sanitaria a destinare parte dei ricavati della vendita alla realizzazione di strutture a servizio della persona".