PCI: 'Il vizietto diffuso del non rispondere fa male alla democrazia'

Grosseto: "Pare strano - si legge nella nota della Segreteria PCI Colline Metallifere - ma tutto quello che è previsto in materia di trasparenza della pubblica amministrazione viene spesso dimenticato.Così una richiesta di atti, informazioni o altro viene messa agli atti dalle amministrazioni senza dare alcuna risposta. Succede, come ci risulta, non solo al PCI.

Forse qualcuno si sente un Dio in Terra e se ne frega di rispondere, oppure vuole omettere, non tanto come reato ma come modo di operare, le risposte “tanto” - penseranno i democratici amministratori –“che vuoi che facciano e se fanno ci giustificheremo e provvederemo”.

Tutto si può pensare persino che vi siano argomenti insufficienti o argomenti non ve ne siano affatto sui quali basare la replica.

In quest’ultimo caso se chi richiede insiste, si va sulla distrazione, gettando l’interesse su un altro argomento, fuori tema ma che cattura l’attenzione del popolo.

Così si richiama la drammaticità del momento, non escludendo di sferrare, con metodi di bassa lega e frasi ad effetto, attacchi personali, ripresi e amplificati sulle piazze dagli addetti da specialisti del campo.

L’elenco delle richieste effettuate dal PCI, che non si sono limitate solo alla critica ma hanno espresso anche proposte strutturate, è lungo e ne richiamiamo solo alcune.

A maggio richiesta al plurinominato Termine per avere informazioni rispetto alla fornitura dei buoni spesa. Mai avuto risposta.

Ad agosto un documento inviato a Giuntini con una proposta di mozione per il Consiglio Comunale sulla sanità, molto laica e con un contributo di idee. Mai avuto risposta.

A novembre abbiamo scritto a Biondi per avere informazioni sulla casa della salute di Gavorrano. Per il momento nessuna risposta.

Poi potremmo parlare delle numerose proposte fatte dal PCI sul Falusi, sul quale attendiamo le grandi novità annunciate dal sindaco prima delle elezioni ma per il momento rimaste solo promesse della campagna elettorale. È vero c’è la pandemia ma la vita continua e, soprattutto, quando si parla di questi servizi il lavoro non può e non deve fermarsi e passare in secondo piano. Non si vive solo per il covid.

La lista sarebbe lunga e se le prime istituzioni continueranno a tacere non resterà altro che disturbare livelli superiori che possano intervenire per sollecitare quelle risposte che sono dovute perchè previste per legge e opportune da chi si professa democratico, trasparente e chiaro e ha rispetto, almeno a parole, anche delle minoranze corpuscolari, anche dei “quattro gatti“ del PCI, come a qualcuno piace definirci".