'Fratelli d’Italia dice no all’indottrinamento gender nelle scuole'

Intervento di Michela Senesi, Dipartimento Regionale Istruzione con delega alla Scuola di Fratelli d’Italia, dopo l’allarme lanciato da alcune famiglie di alunni frequentanti l’Istituto fiorentino “Marconi”. Firenze: “L’allarme è stato lanciato da alcune famiglie di alunni frequentanti l’Istituto fiorentino “Marconi”. La volontà dei genitori di minori, che non sono d’accordo sulla realizzazione dei Progetti di educazione al Gender nelle scuole, non può essere stigmatizzata da parte delle Istituzioni scolastiche.

La strumentalizzazione del mondo della Scuola per fini ideologici, che si celano dietro obiettivi educativi vaghi e poco condivisibili come quelli dell’educazione al cambiamento di sesso o ai concetti di omosessualità con i bambini delle scuole primarie e con gli adolescenti della scuola secondaria, ci sembra diseducativa e irresponsabile nei confronti dei nostri ragazzi -dichiara Michela Senesi del Dipartimento Regionale Istruzione con delega alla Scuola di Fratelli d’Italia- Diciamo basta a progetti infarciti di visioni ideologico-politiche dentro alle aule scolastiche, che non fanno che esasperare una situazione già, in questo momento, estremamente difficile all’interno degli istituti scolastici a causa del Covid.

Siamo vicini ai genitori che hanno dato l’allarme e sono stati denigrati come manipolatori. Continuiamo a ribadire che progetti caratterizzati da ideologie di parte e non condivise devono restare fuori dalla Scuola pubblica, laica e pluralista. Si lavori piuttosto sui temi dell’accoglienza e del rispetto nei confronti di tutti, senza fare propaganda ideologica per quanto di moda o presunta avanguardia culturale. Le istituzioni scolastiche, se volessero essere realmente laiche e inclusive non dovrebbero permettersi di dire che sono dalla parte di certe organizzazioni ideologicamente di parte mentre dovrebbero concorrere alla diffusione di valori condivisibili e condivisi, favorendo il dialogo e, soprattutto, il rispetto dello sviluppo psicologico dei nostri ragazzi, evitando di introdurre concetti educativi a sfondo sessuale che servono solo a creare confusione mentale nei nostri giovani, i quali saranno in grado di affrontare le tematiche del mondo omosessuale e transessuale con la maggiore età. Il Ddl Zan porterebbe all’autorizzazione di certi progetti di Educazione Gender sulle scuole italiane. Tutto ciò sarebbe veramente deleterio per i nostri ragazzi che si trovano a vivere in una situazione attuale fin troppo caotica”.