Fare Grosseto: 'La scuola se funziona tutto merito dei dirigenti scolastici, la politica avrebbe dovuto fare di più'

Grosseto: "L’anno scolastico 2020/21 è iniziato. I problemi della scuola relativi al servizio bus per i pendolari, alla disponibilità delle aule, alla nomina dei docenti sono in gran parte irrisolti. Le amministrazioni locali hanno cercato soluzioni non facili e spesso impossibili.

Le decisioni del Governo sono state spesso incomplete e tardive. Da ultimo il decreto del 14 agosto u.s., che mette a disposizione, ad un mese dall’apertura, dei contributi per l'affitto, l’acquisto, il leasing o il noleggio, di strutture temporanee, in modo da avere ulteriori spazi da destinare all’attività didattica».

Per Fare Grosseto «si sarebbe dovuto partire già ad aprile, durante il lockdown.” Il Ministro Azzolina promise pubblicamente: "Mai più classi pollaio". Alle parole non sono seguiti i fatti. Molte scuole ripartono con classi ancora formate da 30- 32 studenti. Da tempo, si sente la necessità di una riforma globale della scuola. Una visione completamente diversa rispetto all’ attuale. La priorità sarebbe dovuto essere diminuire il numero degli studenti per classe, lasciando invariati, le ore, i giorni di frequenza e i livelli di apprendimento.

Classi più piccole consentono un miglior profitto. .La pandemia, imponendo il distanziamento sociale, sarebbe potuta essere, nella sventura, un’occasione unica per ripensare la scuola e la sua fruizione. Visto quanto fatto, Fare Grosseto non esita ad entrare nel merito della questione : «Sarebbero state necessarie più aule e più docenti. Occorrevano finanziamenti e snellimenti burocratici per ampliare le scuole e nominare nuovi insegnanti. Concorsi e graduatorie varati in tempi rapidi. E dire che da marzo a settembre intercorrono sei mesi! I concorsi sono stati nuovamente procrastinati. Le nuove graduatorie si conosceranno a giugno 2021! Grazie ai dirigenti scolastici sono state messe in campo soluzioni di emergenza.

Intervenendo sulla durata delle lezioni, riducendo da 60 a 45 minuti, alternando l’insegnamento in presenza con quello a distanza, programmando l’orario sui cinque giorni, anziché sei. Sono tutte iniziative autonome, lodevoli. Comportano, però, una differenziazione dell’offerta formativa fra studenti iscritti agli stessi indirizzi, ma in istituti diversi. Una disparità in contrasto con il diritto di tutti ad avere, a parità di percorso, la stessa formazione. Eppure si deve riconoscere che i dirigenti scolastici e i docenti, pur nell’autonomia scolastica, non avrebbero potuto veramente fare di più!». Un’occasione non colta. La scuola è stata affidata, in un quadro normativo di massima, all’ intuizioni individuali dei dirigenti. Attanagliata da difficoltà vecchie e nuove, continua a svolgere, mirabilmente, il suo ruolo. Senza che ciò , nonostante gli interventi autorevoli del Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio la riporti laddove sempre deve stare: al centro dell’agenda politica!", così termina la nota di Fare Grosseto.