Barzanti, Pci: 'Vergognoso togliere il contratto professionale ai giornalisti della Regione Toscana'

Firenze: “L'adozione del contratto di categoria per i giornalisti delle strutture d'informazione della regione Toscana, nel 2006, fu il punto di arrivo di una battaglia politica e sindacale iniziata nei primi anni Novanta. A livello nazionale, sei anni prima, la legge 150 aveva stabilito che ai giornalisti degli uffici stampa e delle agenzie d'informazione degli enti pubblici andava applicato un contratto giornalistico specifico per le pubbliche amministrazioni, che però non è mai stato varato. In Toscana, come in altre regioni, sono state nel frattempo introdotte le citate strutture giornalistiche.

Adesso, dopo quasi quindici anni, con un blitz estivo degno delle migliori operazioni democristiane, motivato da una presunta richiesta della corte dei conti che altrimenti non firmerebbe il giudizio di parifica del bilancio regionale, senza un approfondito confronto sindacale, in assenza dei doverosi passaggi nelle commissioni regionali e di un confronto con le altre forze politiche, il Pd di Rossi e Giani sembra pronto a portare in aula martedì 21 luglio una proposta tesa ad abrogare il contratto giornalistico in consiglio e giunta regionale per sostituirlo con quello del pubblico impiego. La cifra per la quale la corte dei conti non firmerebbe il giudizio di parifica è di circa 390 mila euro a fronte di un bilancio regionale di 8 miliardi. E' mai possibile una cosa del genere?”.

La domanda viene posta dal segretario regionale del Pci e candidato alla presidenza della regione Toscana, Marco Barzanti, che aggiunge: “L'assemblea di redazione dell'ufficio stampa del consiglio regionale ha indetto tre giornate di sciopero, mentre i colleghi dell'agenzia della giunta, al momento, non hanno ancora preso una decisione. I sindacati dei giornalisti, Ast e Fnsi, si dicono preoccupati, ma non comprendiamo come, di fronte a un colpo di mano di questo tipo, non abbiano essi stessi proclamato lo sciopero per non far tornare indietro un comparto minoritario ma importante del lavoro pubblico, quello giornalistico, la cui retrocessione avrà conseguenze anche sugli altri lavoratori e sulla trasparenza dell'informazione istituzionale”.

Questa la conclusione di Barzanti: “Come Pci rileviamo l'approssimazione di questa classe politica che guida la regione Toscana, una classe politica improvvisata e disposta a calpestare dei diritti acquisiti da molti anni pur di far finta di essere virtuosi. E' bene piuttosto accendere i riflettori sul bilancio regionale e sui compensi degli alti dirigenti, oltre che dei consiglieri e degli assessori regionali, perché non bisogna avere i poteri sovrannaturali per capire che gli sprechi, in regione Toscana, non sono gli stipendi di venti giornalisti, ma le spese per i dirigenti, i politici, gli staff, i collaboratori e molto altro. Presidente uscente Rossi, non si renda protagonista, in chiusura di legislatura, di un'operazione così inutile e scellerata!”.