Sanità maremmana, FDI: ‘Asl prevede chiusura centro prelievi e altri servizi’

Fabrizio Rossi: “La logica è sempre quella, impoverire la sanità pubblica a danno dei cittadini. Non passa giorno che si palesano anomalie progettuali e forti contraddizioni nella sanità Toscana”. Grosseto: “Il direttore generale della Asl sudest, in quanto a tagli dei vari servizi, veramente non bada a spese”. Questo è quanto denuncia Fabrizio Rossi, presidente provinciale di Fratelli d’Italia Grosseto, leggendo la delibera n. 769 del direttore generale della Asl Toscana sud-est, pubblicata nell’Albo dell’azienda lo scorso 15 luglio.

“Nell’allegato 6, a pagina 172 della delibera, si legge tra le altre cose, - commenta Fabrizio Rossi – che l’Asl sta attuando una ricerca di mercato per valutare l'eventuale affidamento dei servizi necessari a garantire le analisi del sangue, compreso anche i prelievi, della città di Grosseto e delle zone limitrofe, che di fatto, decreterebbe la fine e quindi la chiusura del centro prelievi di via Don Minzoni, così oltre che il danno anche la beffa per i tanti cittadini che fanno di quel prezioso punto prelievi, un riferimento”.

“Questo è rafforzato, - spiega il presidente provinciale di Fratelli d'Italia – dal fatto che nella stessa delibera, si parla che nello spazio oggi utilizzato per i prelievi in via Don Minzoni, potrebbero essere collocati ambulatori per alcune attività specialistiche. Quindi, non bastavano le proroghe delle chiusure dei vari punti prelievi della nostra provincia, dovute all’emergenza covid-19, come Porto Ercole, Fonteblanda, Talamone, Montiano, Civitella Paganico, Campagnatico, Boccheggiano, Follonica 167 est, Puntone , Gavorrano Alto, Giuncarico, Caldana, Ravi, bene ecco serviti i cittadini anche con l’imminente o quanto meno probabile chiusura del centro prelievi cittadino”.

“Chiusure alle quali si aggiungono, - continua Rossi – quelle degli ambulatori specialistici di Scansano, Castiglione della Pescaia, Roccastrada, Civitella Paganico, Campagnatico, Monterotondo Marittimo, Montieri, Gavorrano, Santa Fiora e Castell'Azzara, i quali ancora non risulterebbero aperti e quindi fruibili dai cittadini”.

“Tutto questo, - conclude Fabrizio Rossi – è figlio della solita scellerata politica di programmazione della Regione Toscana che tiene conto solo dei budget, infischiandosene della salute e delle problematiche dei territori e dei cittadini che ci vivono”.