Il Tavolo per la Salute: 'Medici e infermieri del PS esausti. Servono riposi, ferie e più personale'

Dichiarazione congiunta di  Marco Mazzinghi, Luciano Fedeli, Paolo Mazzocco.Massa Marittima: Da quando è scoppiata l’emergenza sanitaria del COVID-19 gli operatori sanitari sono stati impegnati in prima linea a fronteggiare l’epidemia nei vari servizi del sistema sanitario.

Esposti al rischio di infezione, sottoposti a un sovraccarico lavorativo anche emotivo aggravato dalla carenza di adeguati dispositivi di protezione individuale, turni di lavoro spesso senza tregua con un grande dispendio di energie che facevano i conti con una riduzione delle risorse umane e in casi di precarietà organizzativa.

A questo si aggiunga il trovarsi a fronteggiare condizioni critiche nelle quali il covid, un virus nuovo e particolarmente contagioso, ha prodotto in tutto il sistema sanitario ospedaliero e territoriale dove tutto il personale sanitario si è trovato a combattere.

Gli operatori sanitari degli ospedali, il personale di pronto soccorso, gli operatori dei dipartimenti di prevenzione e dei servizi epidemiologici, delle ambulanze, delle Residenze sanitarie assistite, ma anche i volontari, sono stati esposti a condizioni organizzative, relazionali, psicologiche e riguardanti la sicurezza estremamente pesanti.

È da queste considerazioni che Mazzinghi, Fedeli e Mazzocco mettono in luce un problema che riguarda il personale di molti reparti degli ospedali, puntando l’attenzione in particolar modo a chi ha operato nel pronto soccorso.

Il tour de force, imposto dal virus, ha sottoposto gli operatori a turni massacranti, alla rinuncia ai riposi. Anche il nostro pronto soccorso non si è sottratto e da quando è stata montata la tenda triage il personale ha visto intensificare il loro turno di servizio, saltare spesso i turni di riposo e ferie nemmeno a parlarne.

Siamo alla fase 3, alla ripartenza, alle porte di una stagione estiva dove ancora non si vede dar seguito agli annunci che hanno tempestato i media, i social, comprese le numerose dirette promosse dalle istituzioni dove sembrava già assunto il personale sanitario ed invece per ora nulla.

Siamo alle porte della stagione estiva e non è dato sapere quale pianificazione sia stata fatta per dare da una parte la giusta sicurezza alla comunità in termini di servizi e concedere un meritato riposo a chi, come medici e infermieri, sono stati in prima linea durante i giorni più caldi della pandemia e che ancora oggi sono chiamati a dare le risposte rimaste congelate ed inevase a causa del covid.

Speriamo che ancora una volta il potenziamento annunciato non cada sulle spalle dei soli operatori e che soprattutto la politica e le istituzioni non si dimentichino di quelli che definivano eroi, sarebbe grave e imperdonabile e, soprattutto, rappresenterebbe la dimostrazione che neppure il virus è servito a farci capire di come la salute sia fondamentale ma per farla abbiamo bisogno di un numero più consistente di quelle straordinarie persone che non ci hanno lasciati soli.