Polemica, Italia Viva Grosseto: 'Coronavelox': l'autovelox del Vivarelli ai tempi del virus

Ripristinato dal sindaco il controllo della velocità sulle strade Grosseto: "Vi ricordate quei piccoli oggetti che aderendo con una calamita al cruscotto delle vecchie automobili contenevano immagini di famiglia accompagnate da immagini sacre o dalla frase Papà non correre o pensa a me?" così apre una nota di Italia Viva provincia di Grosseto, dopo la notizia di ripristinare l'autovelox nel comune di Grosseto da parte del Sindaco.

"Ben presto il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, - prosegue la nota di Italia Viva provincia di Grosseto - dopo i cartelloni 6 metri x 3 metri con l'intimazione “State a casa” ne produrrà una serie personalizzata con la sua immagine e l'esortazione Non superare il limite d velocità.

In tempi di pandemia, infatti, è stata ripristinata dal sindaco una nota “gabella” collocata alle porte di Grosseto e dedicata agli automobilisti in entrata o in uscita, si chiama autovelox o in altri modi ma un unico obiettivo: sanzionare i cittadini".

"Vivarelli, - dice la nota - ha tentato artificiose risposte per motivare questa sua decisione estemporanea. Il traffico, oggettivamente, è molto limitato e chi si muove lo fa per necessità o per lavoro perché così prevede il famoso DPCM. Chi si muove sull'Aurelia sud, poi, è veramente una pattuglia di pochissimi eroi e gli incidenti stradali, dunque, sono pressoché scomparsi. La sicurezza e la prevenzione non potevano, dunque, essere motivazioni accettabili!

Cosa restano? Gli euro, le sanzioni. Il sindaco di Grosseto invece di preoccuparsi della mancanza di liquidità dei cittadini si occupa della mancanza di liquidità del Comune. Lo fa colpendo un target preciso: quei pochi che continuano a lavorare. Un prelievo forzoso di denaro attraverso infrazioni anche minime al limite di velocità. Si direbbe: becchi e bastonati!

Gli consigliamo di essere prudente e di cambiare strategia. In questo momento servono serietà e attenzione ai bisogni dei cittadini, serve consapevolezza delle difficoltà e non la solita arroganza presuntuosa".