Il PCI replica a Giuntini su sanità e tagli

"Giuntini: un Sindaco che interpreta bene Ponzio Pilato"Massa Marittima: "Mai recita una mea culpa il Sindaco Giuntini. Nei suoi confronti è severamente vietato criticare, mettere in evidenza errori, attribuire le scelte negative che oggi presentano il conto alla nostra comunità.Tutto quanto fatto di sbagliato è frutto di altri, lui non c’era e se c’era si asteneva".

È il giudizio espresso dalla segreteria del PCI delle Colline Metallifere che valuta anche il nervosismo del sindaco di Massa nelle risposte a critiche puntuali che gli vengono mosse sulla sanità, scagliandosi contro Fedeli e dando l’idea di esserne ossessionato con frasi, sempre le stesse, non rispondenti alla realtà.

Il suo lungo curriculum politico – amministrativo racconta però tutt’altro ed è maldestra la sua visione nella quale si colloca come vittima e spettatore di eventi negativi che, a suo modo di vedere, altri hanno compiuto e che si sono riversati sul territorio, in particolare sul comune di Massa.

Nella sua lunga carriera potremmo parlare dell’area Molendi quando era in squadra con chi ha approvato il progetti e demolito i capannoni, così è per AMATUR, dove ha ricoperto, in attesa di fare il sindaco di Montieri, più incarichi in varie vesti percependo, tra l’altro come certificato dagli atti, pure indennità. AMATUR utile quando c’era Giuntini e inutile quando Giuntini non c’era più ed oggi la società è in liquidazione con pendenze verso terzi comprensive di liquidazioni per stipendi non erogati.

Dal 2014 è sindaco a Massa, anche se la sua attività politica è iniziata prima del 1995, ed è 6 anni che tutto quello che avviene di negativo è frutto di responsabilità di altri, uno in particolare che si chiama Fedeli.

Come dire che il Fedeli fosse all’apice politico ed avesse poteri equiparabili alle tradizioni dei segretari comunisti sovietici e fosse più che assessore, sindaco o meglio ancora Podestà. Tutti obbedivano a lui, non c’erano né partito, né sindaci, né altri, un uomo solo al comando non di un comune ma di un territorio.

Sulla sanità i fatti raccontano altro. Nel luglio del 2013, il giorno 23, nella sala giunta del comune di Massa, veniva sottoscritto un Patto Territoriale. Giuntini era presente e firmava insieme a tutti gli altri.

In quel patto non vi è nessun riferimento al taglio dei posti di sub-intensiva, anzi veniva riportato che i posti presenti nel 2008, dovevano essere messi in relazione alle attività delle specialistiche e non soppressi.

Sempre in quel Patto Territoriale veniva determinata in 116 la dotazione dei posti letto del Sant’Andrea. Dal 2014 sono stati progressivamente soppressi, così come non si paventava nessun spostamento dell’Unità Operativa Complessa di Pneumologia, riferimento per tutta la ASL di Grosseto e per altri territori che nella sua consiliatura veniva declassata in semplice con perdita di posti letto e prestazioni.

Tutto questo è contenuto in atti e non coincidono con quanto Giuntini afferma.

Viene da chiedersi, ipotizzando una qualche ragione nelle sue parole, ma lui, i sindaci della zona, il PD dove erano quando veniva consumato un disegno così devastante?

È giusto ricordare a Giuntini che in quel Patto non era prevista la realizzazione dell’area di elisoccorso a Montieri, perché l’allora ASL di Grosseto, destinataria di uno specifico finanziamento regionale, non aveva atti di previsione urbanistica dai quali si potesse evincere la volontà del comune, dove lui era sindaco, di avere una postazione di elisoccorso e solo grazie all’intervento dell’intera Giunta e quindi anche di Fedeli, venne imposto alla Direzione ASL l’inserimento dell’area per l’elisoccorso a Montieri.

Oggi se i servizi ancora reggono è grazie all’impegno di tutto il personale sanitario e sarebbe opportuno che Giuntini con gli altri sindaci pretendessero di invertire una tendenza che sta distruggendo la sanità pubblica esigendo maggiori disponibilità e presidi per gli ospedali e il territorio.

Dalla segreteria provinciale Fedeli mette in evidenza che “non sono più amministratore dal 2014 e dal 2015 ho lasciato il PD. Uno dei motivi è proprio rappresentato dal fatto che non condividevo e non condivido oltre alle scelte politiche generali, anche la macelleria sociale messa in atto dal PD in questi anni. Sarà bene che anche questo sia ricordato d’ora in poi per dare a Cesare quel che è di Cesare. Giuntini dal 2014 è sindaco eviti di fare il Ponzio Pilato. Le scelte appartengono a lui e a quel che resta di una maggioranza oggi risicata, non ad altri”.