Caso Termine: 'Tu hai ragione, ma io non ho torto'

Intervento di Giuseppe Conti Capogruppo Italia Viva in Consiglio Comunale.Grosseto: "Avrei voluto iniziare questo nuovo anno - scrive Giuseppe Conti - parlando di crescita, sviluppo e proposte per il territorio ma quanto accaduto in questi giorni e ampliamente riportato sulle cronache non solo locali, è troppo stimolante per non fare una seppur minima riflessione.

Mi riferisco al presunto licenziamento del Sindaco Giacomo Termine, centro sinistra, a cura del suo ex datore di lavoro il Sindaco del Comune di Piombino Ferrari, centro destra.
Credo non ci sia frase migliore che possa descrivere quella che sempre più si sta delineando come una commedia tutta Italiana, di questa: “Termine ha ragione, ma Ferrari non ha torto”.

Così mentre in Finlandia e nella gran parte dei paesi nordici, lungimiranti ed illuminati politici (beati loro) pensano di ridurre a parità di stipendio l’orario lavorativo dei dipendenti pubblici per consentire loro di passare maggior tempo con le famiglie o quant’altro impegni il loro tempo libero, noi demonizziamo l’attività politica di un Sindaco che è al contempo pubblico dipendente e lo facciamo diventare un “caso politico” nazionale.

E’ evidente che le imminenti elezioni regionali, iniziano a dare alla testa un po' a tutti e neanche poco se anche il Sindaco di Grosseto Vivarelli Colonna, probabile candidato del cdx a tentare la ascesa allo scranno più alto del Palazzo della Regione, si intromette nella diatriba salvo poi rendersi conto che anche nel Comune da lui amministrato vi è un caso analogo, quello di un altro Sindaco dipendente pubblico, questa volta esponente del centro destra, Massimo Galli
Al netto della disattenzione del Sindaco di Grosseto nel commentare alacremente quanto accade in casa di altri, senza sapere che analoga questione era presente anche in casa sua, a onor del vero dobbiamo dire che le posizioni di Termine e Galli non sono comunque tecnicamente paragonabili.
Il primo svolgeva il suo periodo di prova, il secondo assunto da anni.
Ma a scanso di equivoci ed essendo io garantista per natura, invito in ogni caso chi ha già preso posizioni o le prenderà, a non fare faziose ed inutili analogie, a tutela della posizione lavorativa di entrambi, sebbene a mio parere nessuno dei due rischi un bel nulla.

Azzardo la previsione che trascorsa la primavera tutto finirà in una bolla di sapone ma, bene hanno fatto i Consiglieri dai banchi dell’opposizione del Comune di Grosseto, questa volta straordinariamente uniti e coesi, ad interrogare il Sindaco Anton Francesco, affinchè e se possibile, venga fatta un po di chiarezza sulla vicenda.
La chiarezza appunto, questa sconosciuta, perché in queste settimane se ne sono sentite di tutti i colori in materia, tanto che i padri del diritto del lavoro e del contratto collettivo nazionale si rivolteranno nella tomba anche soltanto leggendole.
Ma si sa, la politica è fatta di momenti, di persone ma anche di chi ha la pretesa di entrare nel merito di materie tanto articolate quanto complesse, senza alcuna cognizione di causa.

Le figuracce per quanto dichiarato sulla stampa, sui social e nelle chat, anche se passate in sordina stante la specificità dell’argomento, sono fioccate copiose ed abbondanti.
Qualcuno ha anche puntato il dito sui numerosi incarichi istituzionali ricoperti da Termine, lasciando intendere che se ripartiti in maniera diversa, ciò avrebbe consentito al giovane Sindaco di gestire al meglio il periodo di prova presso il Comune di Piombino, mettendo nella condizione l’amministrazione stessa di poter effettuare una seppur sufficiente valutazione di merito.
Ma queste sono scelte politiche che spettano agli organi dirigenziali di vertice del partito, di cui non si può certo incolpare il bravo e valido Termine.
Del resto anche chi, dell’amministrazione di Piombino, doveva valutare la attività lavorativa di Termine, qualche difficoltà immagino le abbia avute (per chi conosce un minimo di pubblica amministrazione sa a cosa mi riferisco) e quindi massima comprensione anche a loro.

Ma come spesso accade, al buon senso si è preferito nuovamente la demagogia, la strumentalizzazione politica e gli interessi elettorali, distraendo l’attenzione dell’elettorato in un momento delicato come la elezione del Governatore della Toscana, da quello che è l’unico dato ad oggi incontrovertibile: la nostra Provincia è il fanalino di coda della Regione e in picchiata libera nei dati Istat sulla qualità della vita, la sicurezza, il lavoro, le infrastrutture e la crescita economica.
E la classe politica che attualmente governa la Provincia, il Comune Capoluogo e altri importanti Comuni cosa fa?
Per coprire la sempre più imminente migrazione del Sindaco Vivarelli Colonna in Regione, getta in pasto all’opinione pubblica la posizione lavorativa del Sindaco Termine, giusta o sbagliata che sia e di cui adesso spetterà ai giudici renderci edotti.

Cosa dire se non un grazie, veramente un grande e sincero grazie alla classe politica locale passata ed attuale, per aver perso l’ennesima occasione per dimostrare che la politica può essere anche altro, e non solo strumentalizzazione.
Grazie per averci fatto capire ancora una volta perché il completamento del corridoio tirrenico negli anni non ha mai visto la luce, tutti quanti troppo presi nella tutela di parte ma non degli interessi di un intero territorio.
Adesso sappiamo perché soltanto nel 2019 sono state oltre 200 le Imprese che hanno chiuso i battenti.
Perché il centro storico di Grosseto soffre di desertificazione sociale, culturale e commerciale mentre il nostro patrimonio immobiliare si è deprezzato di percentuali a due cifre.

Perché nonostante l’immenso patrimonio paesaggistico, ambientale, archeologico e naturalistico di cui è dotata la nostra Provincia, da anni non si registra una apprezzabile crescita del flusso turistico come nelle altre zone della Toscana.
Perchè registriamo il triste primato di avere il Comune più povero della Toscana per reddito procapite, Roccalbegna.
Quello che serve adesso è un vero e proprio Rinascimento della Coscienza Civica delle persone.
Comitati, associazioni, gruppi spontanei di cittadini, devono tornare ad essere la voce trainante e propositiva della comunità, per la ripresa e la crescita del nostro territorio e riuscire laddove il vecchio modo di fare politica ha fallito.
Non sarà facile e la strada sarà tutta in salita ma, dare spazio ad una politica civica, concreta, concentrata sul futuro e sulla risoluzione dei problemi, rappresenta l’unica possibilità di cambiamento di un sistema che non ha funzionato.
Rimbocchiamoci le maniche quindi, perché se ci sarà sempre qualcuno che penserà di avere ragione, ricordiamo loro che Noi, questa volta non abbiamo torto".