‘Oggi parliamo di...’: ‘Traversando la Maremma toscana’

Rubrica settimanale di approfondimento culturale, storico, educazione civica, scuola e attualità. di Simonetta Baccetti

Oggi vorrei rendere omaggio a un patriota: Giosuè Carducci. Poeta e scrittore Toscano, che  con il  sonetto scritto nel 1885, “Traversando la Maremma toscana” che fa parte delle Rime nuove, parla della nostra terra.  Durante un viaggio in treno da Livorno a Roma, Carducci rivede la Maremma toscana, la terra dove ha trascorso l’infanzia e la prima giovinezza. Il tema centrale del sonetto è l’amore per la terra natia, la Maremma, rievocata attraverso il ricordo della propria giovinezza,  i sogni, le speranze e le illusioni.

giosuè carducci.pngCarducci nel 1890 viene nominato senatore del Regno, dopo che per due volte era stato eletto  deputato. “Il patriota dall’animo di fuoco” Carducci, primo Premio Nobel italiano per la Letteratura nel 1906. Carducci ha assunto il ruolo di poeta-vate, con la sua poetica retorica e nazionalistica divenendo garante della continuità della tradizione. I suoi scritti mirano a formare le coscienze dei cittadini, nell’ottica dell’ascesa morale e civile della nuova Italia. Il tutto supportata dalla passione carducciana per il mondo classico greco e latino. Il critico, Attilio Momigliano disse del Carducci :”E’ l’ultima tempra d’uomo che abbia avuto la nostra poesia, l’ultimo poeta che nel mondo non abbia veduto soltanto se stesso, ma anche il prossimo.” Per Eugenio Donadoni, altro critico letterario,  invece “Carducci è l’ultimo dei poeti dell’Italia antica, più che il primo dei poeti dell’Italia nuova”.

Cinigiano Panorama maremma.jpg"Traversando la Maremma toscana"

Dolce paese, onde portai conforme

 L’abito fiero e lo sdegnoso canto

E il petto ov’odio e amor mai non s’addorme,

Pur ti riveggo, e il cuor mi balza in tanto.

Ben riconosco in te le usate forme

Con gli occhi incerti tra ’l sorriso e il pianto,

E in quelle seguo de’ miei sogni l’orme

Erranti dietro il giovenile incanto.

Oh, quel che amai, quel che sognai, fu in vano;

E sempre corsi, e mai non giunsi il fine;

E dimani cadrò. Ma di lontano

Pace dicono al cuor le tue colline

Con le nebbie sfumanti e il verde piano

Ridente ne le pioggie mattutine.

E’ bello sapere che la nostra Maremma suscita emozioni …“finalmente ti rivedo e il cuore mi sobbalza ancora nel petto per un’emozione così grande” ... ” le tue colline portano la pace del mio cuore”.

Come ho già detto in premessa quello di oggi è un semplice omaggio al poeta Carducci, consapevole che molto altro ci sarebbe di cui parlare, dispiaciuta, che la  poetica del Carducci, viene oggi poco studiata a scuola, mentre nel passato era considerato uno degli autori più importanti del percorso di studi,  voglio concludere con quanto da Lui detto: “Muor Giove, e l’inno del poeta resta.”