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‘Oggi parliamo di…’: il futuro è Vallerona
Rubrica settimanale di approfondimento culturale, storico, educazione civica, scuola e attualità. di Simonetta Baccetti
Oggi vi parlo di Vallerona, paese a cui sono particolarmente legata. Questa piccola frazione della provincia di Grosseto sorge in collina a 569 metri sul livello del mare. Vallerona è storia, è leggenda, è arte, vita di paese, le sue origini sono etrusche , anche se il suo vero sviluppo lo abbiamo dal XVI secolo in poi, quando diventa importante borgata, punto di riferimento di tutta la campagna circostante. Il nome Vallerona, lo si trova per la prima volta in un documento del 1568, e pare derivi da Val Aronna, o Valle Aerona.
Centro nevralgico del paese è la Chiesa di San Pio I, anticamente intitolata alla Madonna del Carmine, risalente al 1641 , ogni 11 giugno Vallerona festeggia il suo santo Patrono San Pio I, basti pensare che la parrocchia di Vallerona fu istituita il 25 luglio 1785 per volere del vescovo Francesco Pio Santi, portando ristrutturazione e ampliamento rispetto al precedente edificio, negli anni tra il 1787 e il 1789. Il campanile cuspidato si erge sul lato destro al cui interno vi sono le campane.
“Tra le opere pittoriche di pregio appartenenti a questa parrocchia ricordiamo la tela seicentesca con la Madonna del Carmine ed i santi Giovanni Battista e Giuseppe, un dipinto purista del XIX secolo con la Madonna col Bambino in trono ed i santi Pio papa ed Antonio abate.”
La parrocchia di Vallerona e il legame con Padre Pio.
Don Giovanni Miglionico è stato per 35 anni parroco di Vallerona, proveniente da San Giovanni Rotondo, un forte legame con Padre Pio. Nella chiesa di San Pio I , questo legame è rappresentato da una effige raffigurante Padre Pio, posta nella chiesa, voluta dalla comunità e dai due pronipoti del Parrocco, Gabriele Baccetti e Michele Miglionico, che ha realizzato l’opera.
Molte le feste che caratterizzato il paese, la prima domenica di ottobre, il palio dei somarelli dove gareggiano le contrade storiche del paese, ( ora diventata festa di ottobre con l’apertura delle cantine), l’agosto valleronese con la sagra della trippa, e poi i tortelli di Caterina a Vallerona sono i migliori della Maremma.
Vallerona terra di poeti, pittori e cantastorie, voglio ricordare Emole Pallanti, Alideo Corridori in arte Aridoro Ridicoli. La poesia, come la pittura che nasce come comunicazione sociale, emozioni e riflessioni, trasmissione di sentimenti e di vita vissuta di un paese.
Come dicevo ad inizio articolo, Vallerona è storia, è leggenda, è arte, ci parla di importanti legami, di gente semplice e di personaggi, tanto ci sarebbe da dire, uomini, aneddoti, persone che di Vallerona hanno fatto la storia, ma in un articolo non si può raccontare tutto, ci saranno altre occasioni, babbo Giacinto detto Novara, lo diceva sempre … il futuro è Vallerona! Del resto…. la razza è bona……………
Un grazie di cuore a Gabriele Baccetti e Francesco Guidarini, per le informazioni.