‘Oggi parliamo di...’: infibulazione

Rubrica settimanale di approfondimento culturale, storico, educazione civica, scuola e attualità. di Simonetta Baccetti

Oggi domenica 6 febbraio ricorre la Giornata  mondiale contro l’infibulazione e le mutilazioni genitali femminili (MGF).  

Parlare di questo complesso e delicato argomento in un  articolo non è facile, l’argomento richiede sicuramente  più attenzione,  il mio intento è però di parlarne, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica su queste pratiche inumane, che, secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità, interessa oltre 100 milioni di donne e 3 milioni di ragazze all’anno sono  a rischio. Quando si parla di mutilazioni genitali femminili, si fa riferimento ad un  intervento mutilatorio  che varia a seconda del gruppo etnico di appartenenza, dal taglio o rimozione di parti dell’apparato genitale della donna, al  restringimento dell’orifizio vaginale.

rubrica baccetti.pngIl 20 dicembre 2012 l’Onu, con una risoluzione, ha dichiarato la messa al bando universale delle mutilazioni femminili, ma nonostante,  queste pratiche barbare vengono ancora eseguite  nei paesi dell’Africa Sub-Sahariana, in  Medio Oriente, in alcuni paesi asiatici e in alcune regioni dell’India.  I danni provocati alle donne da queste pratiche sono devastanti e permanenti, dolori, traumi, difficoltà nella gravidanza, infezioni, solo per citarne alcuni, fino ad arrivare alla morte.

Pratiche eseguite  in condizioni igienico-sanitarie precarie, senza ricorrere ad anestetici e antibiotici, con tutto ciò che ne consegue per la vita, pratiche legate strettamente ad alcune culture, o “inculture”. Non pensate che l’Italia sia immune da tali pratiche, anche se in Italia la legge vieta questa pratica (legge n.7 del 2006), il dramma si compie di nascosto.  La pratica delle mutilazioni genitali femminili è una vera e propria violazione dei diritti umani e della donna, un fenomeno da affrontare in modo serio, l’informazione corretta per sensibilizzare e ampliare  la conoscenza,  non possiamo più permettere che nessuna  cultura giustifichi tali pratiche.

 "Il vero male è l’indifferenza". (Madre Teresa di Calcutta)