'Nostalgia di Maremma'. Quanti ricordi...

di Massimo CianiGrosseto: I miei ricordi  hanno aperto uno spaccato di grossetanità nel quale si sono tuffati tanti amici. A occhi chiusi, come si faceva quando  a San Rocco ci si tuffava nel canale con i mutandoni di lana che bisognava trattenerli con le mani se non si voleva mostrare  gli attributi.

Grosseto è un abito che t'hanno cucito addosso. Non abbiamo pali nè giostre del Saracino nel nostro vissuto ma gli schizzi d'acqua salata che abbiamo sollevato sguazzandoci nel nostro mare potrebbero rivare fino a Firenze ed evitare ai fiorentini di venire ad intasarci l'unica strada bona che abbiamo. In fondo abbiamo sempre tenuto a smarcarci dagli altri toscani. Di noi Malaparte non scrive in specifico ma fa bene. In Maremma è un'altra Toscana. Siamo una contrada di confine. Ronza negli orecchi l'antico messaggio che vorrebbe si costruisse un bel muro al Chiarone. Mica perchè siamo razzisti. Il razzismo è sinonimo di imbecillità e in Maremma gli imbecilli, se ci sono, ti ci vole il lumicino pe trovalli. Piuttosto, se Fiorenza fa pagare otto euro a persona per far visitare i suoi templi, e un si potrebbe fa paga' a i forestieri 'l pedaggio pe' andà al mare ad arrostissi....? Che forse il nostro sole, la nostra spiaggia e l nostro mare sono meno belli dell'affreschi di Giotto e della cupola del Brunelleschi?

Maremmani brava gente. Quando prenderemo coscienza di quello che abbiamo e di quanto saremmo ricchi se solo sapessimo utilizzare il cinque per cento di quanto Iddio c'ha donato?