Primo Maggio in Italia, in Maremma, oggi, nel terzo millennio

Dalla parte di chi non si sente portatore di verità assolute, di certezze, ma solo di speranze di Massimo Ciani

Non per caso qui in Maremma il primo maggio è festa gioiosa, civile, laica, per meglio definirla, pagana. Le squadre dei maggiaioli s’inoltrano nelle campagne, alla ricerca dei poderi di una volta, dell’atmosfera di una volta.

“Se vuoi che Ti si canti il maggio, apri la finestra e chiedilo, capoccia… sennò si va via” così intona in ottava il saluto da lontano il caposquadra, col cappello in mano e la ghirlanda di fiori sulla testa.

Non rifiutare il canto del Maggio, perché saresti sgarbato. Potrebbe accadere che la volpe t’entrasse nel pollaio e ti mangiasse tutte le galline, che la muffa t’entrasse dentro le tine e ti sciupasse il vino e che i topi, infine, t’entrassero nel granaio a guastarti il grano.

Allora, capoccia....Metti almeno una caciotta nel corbello del corbellaio, e vedrai che il raccolto sarà generoso. "Si dà la buonanotte e si va via..."