Un ricordo di Roberto Padovani

di Massimo Ciani "E' uno scherzo... vero Roberto? Ho appreso che in un anonimo otto di agosto ci hai lasciato. Ma come... lasciato? Uno come te non puo' prendersi la libertà di lasciare la sua citta', i suoi amici, i suoi nemici. E soprattutto non puo' lasciare cio' che ha amato più di ogni altra cosa al mondo. Piu' di se stesso. La pittura.

Dalla prima volta che ti ho conosciuto ho avvertito la sensazione che la citta' in cui hai vissuto, che poi e' anche la mia, ti stesse stretta, assai stretta, sul tuo fisico e sul tuo sguardo enigmatico, sul tuo sorriso accennato in una smorfia a mo' di presa per i fondelli, sui tuoi occhi profondi e intensi. La tua città era e avrebbe dovuto essere Parigi. Solo la' Roberto Padovani sarebbe stato quel maestro d'arte che hai mostrato di essere in un contesto di gran lunga inadatto alla tua fantasia ed alla tua creatività.

Ho sempre pensato, e lo confermo, che tu abbia dato alla pittura assai piu' di quanto la pittura abbia dato a te. Sguaiato, a volte pesante nelle battute e nelle espressioni che spesso sfociavano nel triviale. Ma questo era il Roberto delle relazioni sociali, dove sapeva anche far emergere la sua ironia cosi' coinvolgente. Come pochi altri. Anzi. Come nessun altro. Nessuno dei Roberti descritti si avvicina pero' all'unico vero Roberto che eri e che adesso piango. Il Roberto pittore. Il Roberto Padovani maremmano grezzo come una sassata ma pittore capace di infondere in qualunque genere di materiale pitturabile la sua unica inconfondibile genialita' creativa.

Il mio rammarico, come credo quello di tanti altri, e' non aver saputo che sei partito per un lungo viaggio da cui non farai ritorno. Un viaggio alla ricerca di loro. I grandi maestri dell'arte. Finalmente li potrai incontrare e discutere con loro della comune passione per la pittura. Ti raccomando di non prenderli a parolacce perche' alcuni hanno il tuo stesso caratteraccio e potrebbe finire in rissa. Una raccomandazione particolare prima di salutarti con un gran senso di vuoto nello stomaco.

Incontrerai tanti artisti grossetani. Mi raccomando. Non fare lo gnorri. Salutali. Fai loro molto. Stai in loro compagnia. Specie con Fosco Tarsi comportati bene. Adesso ti saluto. E non so se sorridere o piangere. Ciao Roberto. Si e' spenta una luce intensa, calda e avvolgente in citta'. Quella della tua arte solitaria e schiva."