Marina o San Rocco?

di  Massimo Ciani Voglio regalarvi una fotografia in parole. Molti vi si riconosceranno. Altri potranno solo guardarla con gli occhi della immaginazione. Ma noi questa foto l’abbiamo scattata davvero. Forse è in un angolo di un cassetto. Dentro un portafotografie impolverato dal tempo trascorso. Ritrovarla dà emozione. Guardarla è come bere vino a digiuno. Una sbornia di sensazioni ritrovate. Dai commenti ai miei post emerge un inarrestabile senso di rimpianto.

E' come se ognuno di noi volesse girare all'indietro le lancette dell'orologio, chiudere gli occhi, riaprirli e trovarsi proprio lì, sul bagnasciuga. E' mattina presto e i granchi vengono a riva. L'acqua è trasparente. Ti basta immergere la mano nella sabbia bagnata per tirare su una bella arsella. Il sole è già alto e a poche centinaia di metri le barche dei pescatori virano per entrare nella foce del Fossino. Il molo è già popolato di curiosi. A caccia del pescato. Lazzi e battute rivolte ai naviganti. Ricerca di pesce pregiato, anche se vanno bene pure gli sparaglioni, per un buon sughetto di pesce.

I primi bombolonai, con l'immacolata giacca bianca e la cassetta con la tracolla fatta di corda per avvolgibile, sciamano lungo l'arenile inanellando il primo dei centinai di giri della giornata. Alcuni bagnanti, i più mattinieri, si affacciano timidamente e si inoltrano nell'immenso arenile, in lento corteo, carichi di ombrelloni, sdraio, borse cariche di cibarie. Panini con la frittata. Divorati con l'appetito dei nostri anni giovanili, dopo lunghi bagni estenuanti.

Primi sguardi indagatori e ammiccanti verso i volti delle ragazze, che sembrano non capire anche se capiscono benissimo. Il pensiero è rivolto alla sera, al profumo inebriante degli oleandri sui viali lungomare, alle panchine di Villa Gaia, alla complicità del buio, che darà la conferma di un appuntamento o la delusione di un rifiuto. La notte è l'apoteosi di San Rocco. Le promesse del giorno attendono soddisfazione. O delusione. Fa nulla. Due rincorse sul bagnasciuga con gli amici. Un cono gelato Schiamazzi e risate. Un bagno notturno. Addormentarsi sulla sdraio. Al rumore della risacca che si frange con dolcezza sulla spiaggia. Con negli occhi le scie luminose delle barche dei pescatori che scivolano al largo e, in lontananza, i due fari del porto di Castiglione che lampeggiano rassicuranti squarciando ad intermittenza la notte stellata.

Davanti a questo irripetibile scenario è trascorsa la nostra gioventù.

Foto: Maremma un tuffo nel passato