‘La prossima settimana...’: Saman, un delitto quasi perfetto?

La prossima settimana, rubrica di cronaca, attualità e molto altro, sui fatti salienti della settimana. di Raffaello Milani

Ci troviamo ancora una volta a parlare di un delitto maturato in un ambito familiare condizionato dalla mala interpretazione religiosa anche se da diverse parti si tende a svicolare da questo inequivocabile assunto. Di esempi del genere purtroppo ne abbiamo visto molti e con essi è salito alla ribalta il tifo pro o contro l’integrazione. Possiamo dire che al momento che entri in un paese come immigrato regolare sei tenuto, e devi farlo, a rispettare le leggi del paese che ti accoglie altresì il paese ospitante deve metterti nelle condizioni di vivere la tua situazione in piena libertà a 360°.

Detto questo la cosa che mi fa molto inviperire è sentire come alcune correnti si spertichino a difendere l’indifendibile, di tentare una pressoché parziale giustificazione di queste pratiche barbare che sappiamo bene essere parte integrante, magari non scritta, di una certa religione. È importante sottolineare che, come in tutte le situazioni, abbiamo a che fare con alcune fondamentali correnti: l’ortodossa, la moderata, e l’oltranzista e l’estremista. Di queste quelle che fanno purtroppo più rumore sono le ultime due che smuovono i neanche tanto sopiti istinti di imporre il pensiero e la fede. Ma se da una parte rientra nella normalità che tali correnti si esprimano cosi è molto meno logico che nostri connazionali non riescano a vedere quanto succede e addirittura lo sostengano e fomentino, questo è il grande male che oggi, a mio avviso, affligge la nostra gente e il modo di vedere l’integrazione sperando che quel mondo che vive dall’altra parte sia migliore di questo che noi viviamo adesso.

televisione informazione tv (3).jpgForse vivere nella speranza di un mondo migliore e l’essere contro a qualunque costo porta a rifugiarsi nelle mani di qualsivoglia idea basta non risponda a quelle che oggi ci regolano. Guardavo una trasmissione proprio ieri sera e ascoltare le parole di un mediatore culturale che si ostinava ferocemente a distinguere questo delitto atroce dalle indicazioni riportate sul Corano relegandolo solo ad un fatto di violenza familiare mi ha davvero dato un fastidio incredibile, mentre ascoltavi di contro le parole di alcuni, non tutti ovviamente, altri appartenenti a questa religione asserivano in maniera decisa la fondatezza e la giustezza di questo modus operandi ritenendolo giusto e normale… “.. la moglie sta con i figli prega con loro, non può uscire, se lo fa ci deve essere il marito, deve portare il velo, ecc…” mi chiedo, come tantissime persone, dove sono le femministe accanite difensore dei diritti delle donne di non essere prevaricate, quelle che si indignano se gli fischi quando passano e gli dici “... ah bbonaaaaaa…” ma che quando succedono casi del genere aprono bocca, tastiera, megafono, altoparlante solo se la matrice è tutto meno che proveniente dell’estero.

L’esistenza di questa distinzione politically correct mi indigna mi infastidisce all’ennesima potenza e, benché sia una mia assoluta convinzione, ritengo si debba fare di tutto per combattere pensieri del genere. Mi salta all’occhio anche che dal lato politico ci sia la grande corsa a stigmatizzare certe situazioni, vedi l’uscita di un certo pseudo giornalista, notoriamente di sinistra e che sta ben protetto in America, riguardo al suicidio di un giovane calciatore di colore asserendo che la matrice insita sia, senza ombra di dubbio, razzista. Lo stesso che accusa la sua parte opposta ogni volta che avviene la stessa cosa, com’è quando l’accusa viene da una fonte è buona se dall’altra è solo fonte di odio… è no caro saviano (scritto volutamente in minuscolo) non funziona così comunque sia sfruttare queste situazioni per farsi apprezzare per accattivarsi simpatie, per fare politica spicciola, per sputare la cosiddetta verso chi non la pensa come te, non va assolutamente bene e non ti lamentare poi se ti chiamano per nome!!!

Vediamo ora cosa succederà la Prossima settimana!

Il grande obbiettivo sarà quello di trovare il corpo e venire a capo di tutta questa storia stabilendo una volta per tutte cosa è successo e cosa ha portato quella madre e quel padre a consegnare la figlia nelle mani dello zio carnefice. Finalmente sapremo se c’entra o no la religione e se tutto è un susseguirsi di leggi non scritte che hanno però una valenza maggiore di quelle scritte. Vorrò rivedere quelle ragazze musulmane di ieri sera giustificare nuovamente ciò che il Corano dice o non dice, che sicuramente è diametralmente opposto a quello che gli uomini interpretano a loro piacimento o meglio a loro sollazza e svago. Non voglio più vedere che il fratello, figlio di un boss mafioso, uccide la sorella perché ha fatto le corna al cognato, cosa stigmatizzata da tutto il globo terracqueo, ma non deve esistere che si uccide una figlia perché la “VENDITA” non è andata a buon fine causa rinuncia della ragazza.

Riusciremo a capire che le cose così non potranno mai andare e che se tu vieni qui rispetti le mie leggi e usanze e io rispetterò te e le tue usanze? Mi chiedo se qualcuno sa cosa sia il “rapporto di reciprocità” e sono sicuro che pochissimi sanno cosa contempli. Se io andassi in un paese musulmano credete davvero che possa fare tutto ciò che chi viene da noi architetta a fa? NO!!! Non è così se vado di la rispetto la loro legge punto!!!! Eppure, di casi del genere anche ultimamente ne sono successi mille ma questo non colpisce anzi…è l’esatto opposto…. A mio avviso non ci sarà mai una vera soluzione ma solo tante piccole toppe anche mal messe che faranno sgonfiare sempre quel castello di sabbia che vorremmo tenere in piedi.

Buona settimana e al prossimo evento, intanto aspetto i vostri commenti.