‘La prossima settiamana...’: crisi Ucraina, interessa davvero solo la libertà di un popolo?

di Raffaello Milani

Quello che abbiamo seguito in questa settimana sul fronte Europa dell'est è stato un susseguirsi di notizie super allarmistiche che inneggiavano all'imminente invasione dell'Ucraina da parte russa. Più volte dal fronte americano si sono levate voci allarmanti come se non ci fosse un domani e soprattutto come se ormai i russi avessero già invaso l'Ucraina, ma la realtà è che ad oggi questa nazione è sì ancora sotto la spada di Damocle posta sul loro capo da parte di Putin, ma è anche vero che di mezzi russi oltre il confine ucraino ancora non se ne vedono benché la situazione sia molto ma molto precaria sia lì lì per esplodere. Da parte americana ho la netta impressione che l'intervento armato sia, non solo necessario, ma molto auspicabile e che avvenga il prima possibile. A questo punto mi viene un vago sospetto che sia l'occidente che l'America, in particolare, in questo frangente mirino a scatenare un conflitto bellico mascherando il loro vero interesse con il fatto di dover difendere la sovranità del Popolo ucraino. Per quanto mi riguarda non giustifico assolutamente l'atteggiamento Russo, sia ben chiaro e molto evidente, ma non giustifico neanche l'atteggiamento di un America e di una Inghilterra che la prima cosa che hanno fatto in contrapposizione alle esercitazioni e all'invio di truppe al confine con l'Ucraina da parte della Russia, è stata quella di mandare un buon numero di soldati  in Ucraina e nei paesi filo-occidentali limitrofi.

europa.jpgOra se veramente l'occidente è in cerca della Pace, se veramente si vuole arrivare ad un accordo con i russi mi pare un po' azzardato contrastarli con un contingente armato in un paese che è al confine con la Russia stessa. Se è vero che Putin ha le sue mire espansionistiche nei territori a ridosso dei propri confini è vero anche che l'America e l'Inghilterra e l'Europa in forma minore si stanno attrezzando nella maniera più sbagliata possibile per arrivare a delle trattative volte a ottenere qualcosa di positivo nei confronti di tutta l'Europa stessa. Ribadisco che per quanto mi riguarda l'atteggiamento tenuto dai russi ad oggi è totalmente sbagliato e mi sarei aspettato da parte dell'Europa una sorta di cuscinetto per evitare che, da un conflitto verbale, sì passi ha un conflitto reale. Questo non sta succedendo anzi anche la nostra nazione ha messo in campo ben 1000 soldati da schierare sul fronte ucraino insieme ad altri, Francia Inghilterra e Stati Uniti e tutto questo, a mio avviso, è volto a soddisfare un evidente capriccio statunitense e, in particolar modo, del presidente statunitense biden che, per far risalire il proprio indice di gradimento che ormai rasenta dei livelli molto molto bassi sta tentando di mettere in campo un evento eclatante. Il signor biden sta tentando a mio modo di vedere di attirare verso occidente il Popolo ucraino, annichilendolo con le promesse di farlo entrare nella Nato, ma sappiamo bene che sono mere promesse in quanto ciò comporterebbe portare la nato stessa alle porte della Russia e questa sì che è davvero o una provocazione enorme.

Cosa succederà la prossima settimana

Andremo incontro a nuove trattative o realmente si passerà all'uso delle armi? questo è il grande dilemma che angoscia l'Europa perché in effetti chi c'è nel mezzo è solo l'Europa. Infatti è interessante vedere l'atteggiamento che sta tenendo la Germania, notoriamente sempre al fianco di Inghilterra e Stati Uniti, ma a questo giro si limita a dare un aiuto economico mentre altre nazioni sono al fianco militarmente dei due grandi avventurieri Stati Uniti e Inghilterra. Mi domando se per noi, nazione Italia, tutto questo movimento, in questo specifico periodo mondiale, sia conveniente stare al fianco di chi sta tentando una falsia azione di recupero consensi come quella di Biden oppure sia meglio cercare di arrivare a un accordo che ci possa permettere di avere accesso a quel che è loro attualmente è cioè il gas metano sì perché in fondo in fondo questo è anche un atto volto a bloccare le esportazioni russe in particolar modo quelle di gas e di cereali.

Personalmente non so e non posso prevedere cosa succederà mi posso soltanto augurare e me lo auguro per il bene dell'Italia in primis, e dell'Europa pure, che la diplomazia è la ragione facciano abbassare i toni a Biden e a Putin e al tempo stesso permettano La libera circolazione delle merci per evitare danni ancora più grossi oltre a quelli che già la pandemia ci ha portato.