Storia di un'azienda che oggi è a rischio chiusura

Albinia: È stato uno degli insediamenti industriali più importanti nella zona sud della provincia di Grosseto, il fiore all'occhiello per il nostro territorio nelle produzioni gastronomiche fresche legate al settore ittico. La ex Copaim sta attraversando un periodo critico dal punto di vista economico-finanziario e di conseguenza occupazionale. La fabbrica rischia la chiusura, almeno da ciò che tutti, sul territorio, percepiscono ormai da anni. Più o meno da quando nel giugno 2017 è diventata Sapori e Gusto Italiani del gruppo Beretta.

Le istituzioni locali sostengono di seguire la vicenda con la massima attenzione, ma se siamo arrivati a questo punto – commentano i cittadini – forse non è proprio così. Fatto sta che negli anni si sono persi centinaia di posti di lavoro e oggi ancora molti sono a rischio.
Fino al 2015 erano circa 80 i dipendenti a tempo indeterminato, con il periodo di maggior lavoro e gli interinali arrivavano ad oltre 100. Con la nuova proprietà ci sono state riduzioni di personale importanti, fino agli attuali 50 dipendenti circa.

La nuova proprietà ha anche cambiato tipologia produttiva. Dopo che lo stabilimento di piatti freschi di Marnate (VA) era stato distrutto da un incendio il Gruppo Beretta cerca infatti un nuovo stabilimento di produzione, ed arriva ad Albina. Alla Copaim ora non si lavora più pesce e verdure ma si producono lasagne, cannelloni, minestre e zuppe.
È già crisi, il lavoro si riduce notevolmente, serve sempre meno personale.

Dopo l'ultima riduzione del personale, nel dicembre 2019, la produzione è andata avanti normalmente fino al 31 agosto 2020. Il primo settembre poi, senza nessun preavviso, è stata chiusa un'ala produttiva, quella che  garantiva la quasi totalità del fatturato. Da quel momento il lavoro non è stato più per tutti, è iniziata la cassa integrazione, la rotazione del personale, nella migliore delle ipotesi qualcuno lavorava due o tre giorni a settimana, in casi estremi anche un solo giorno in due settimane.

Oggi si ha la netta percezione che lo stato di crisi un po' è contingente, ma in gran parte probabilmente è stato voluto dall'azienda stessa. Pur essendoci un momento di crisi nel settore Piatti Freschi del gruppo Beretta, sembra che solo lo stabilimento di Albinia sia segnato da questo destino.

Negli anni chi ci ha lavorato, chi è rimasto affezionato a questa realtà, ha provato a sollevare il problema senza che nessuno abbia recepito questo SOS che coinvolge gran parte della popolazione del territorio, né le istituzioni, né i sindacati.
È vero, sarà difficile ribaltare questa situazione, ma il Comune, la Regione con l'assessore alle attività produttive, o il Senatore che è della zona, nessuno può prendersi carico di un incontro con la società per poter pianificare un intervento che possa scongiurare questa chiusura, che possa ridare lavoro ai nostri concittadini? In tanti continuano a chiederselo. Dalle voci sembra che i sindacati abbiamo già incontrato i vertici dell'Azienda e che nei prossimi giorni incontreranno anche i dipendenti.

Rimaniamo in attesa dell'esito di questo incontro.