Comparto infermieristico, Cgil e Uil stupiti per la scelta di OPI

Grosseto: Stupiti della scelta dell’Ordine delle professioni infermieristiche di convenzionarsi con un’associazione datoriale che si occupa di tutt’altro settore. O si tratta d’ingenuità o di una scelta politica contro chi rappresenta lavoratrici e lavoratori.

«Siamo sinceramente stupiti – dichiarano i segretari Andrea ferretti (Cgil) e Federico Capponi (Uil) - dell’iniziativa presa dall’Opi (Ordine delle professioni infermieristiche) di stipulare una convenzione con un patronato datoriale - che peraltro niente ha a che vedere per sua natura intrinseca con le lavoratrici ed i lavoratori del comparto sanitario - per una campagna sulle malattie professionali del settore infermieristico.

Stupiti in primo luogo perché nel merito nessuna richiesta di convenzioni è stata mai rivolta ai sindacati confederali che, contrariamente a quanto sembra ritenere il Consiglio dell’Ordine, sono i soggetti naturali di tutela di chi svolge un lavoro subordinato.

Se preoccuparsi delle malattie professionali da parte dell’Opi, per quanto tardivamente, è stato senz’altro meritevole, risulta tuttavia difficile valutare quest’iniziativa come un’innovazione. Come ben sanno le organizzazioni sindacali confederali che da sempre si occupano di informare e assistere i lavoratori dipendenti sui temi della sicurezza e salute sul lavoro. Potendo per questo offrire esperienza e competenze senza dubbio superiori in tema di tutela di chi lavora, non di chi fa impresa.

Stando così le cose, è naturale pensare si tratti più di un’operazione di “mercato” da parte di chi la offre, senza alcuna remora di confondere le acque nell’ambito di una rappresentanza che non ha. Oppure si tratta d’ingenuità da parte di Opi, che dovrebbe rappresentare nel proprio ambito di competenze le questioni professionali delle lavoratrici e lavoratori che rappresenta.

Cgil e Uil continueranno come sempre a svolgere questa funzione per il personale infermieristico e sanitario in genere, sapendo di poter offrire in maniera diffusa, coordinata e gratuita una tutela e un’assistenza competente e organizzata, da sempre attenta ai bisogni di chi lavora in sanità.

Se di ingenuità non si fosse trattato – concludono i segretari di Cgil e Uil - c’è solo da considerare l’operazione per quello che appare: una presa di posizione politica dell’Ordine contro i Sindacati confederali dei lavoratori».