Lavoratori dello spettacolo, la Slc Cgil chiede collaborazione

Gianninoni: «1500 euro per i lavoratori dello spettacolo sono una cifra irrisoria; bisogna cambiare approccio. Al Comune chiediamo collaborazione per restituire dignità a questo mondo».

Grosseto: «I 1.500 euro per i piccoli spettacoli stanziati dal Comune di Grosseto per la prossima estate, danno l’idea della considerazione di cui godono i lavoratori dello spettacolo sul piano istituzionale. Detto questo, al Comune capoluogo e a tutti gli altri Enti locali della provincia come Slc Cgil chiediamo collaborazione per costruire rapporti positivi e tutelare la vasta platea di persone che nel nostro territorio lavorano in questo comporto. Fra performers, musicisti, tecnici, addetti alla logistica e promoter». A chiarire il punto di vista della Cgil è Roberta Gianninoni, segretaria del Sindacato lavoratori della comunicazione, categoria della Cgil che si occupa anche dei lavoratori del mondo dello spettacolo.

«La delibera del 07/04/2021 – spiega Gianninoni - stanzia davvero una cifra irrisoria (omnicomprensiva) per realizzare eventi di carattere culturale per la prossima stagione estiva. E non possiamo accontentarci della risposta che ha dato l’assessore Agresti, per cui il Comune investe altre risorse su spettacoli di livello più alto. Non vanno infatti confusi i cachet degli artisti di fama con le retribuzioni per tutti gli altri, ivi compreso il personale tecnico e di supporto senza il quale non esisterebbero le performance nel variegato mondo della musica, della cultura e dello spettacolo dal vivo. Ad ogni modo si tratta di lavoratori, e in quanto tali titolari di diritti minimi tutelati da contratti collettivi nazionali».

Il comparto dello spettacolo, peraltro, è uno dei più colpiti dalla pandemia. Fermo da più di un anno, salvo rari eventi all’aperto con numeri ridottissimi tenuti nel corso della scorsa estate. «Ci sono ancora molte incertezze su come si svolgerà la vera e propria ripartenza. E coloro che lavorano nel comparto hanno il diritto di essere riconosciuti per la loro professionalità e dignità di lavoratori. È quindi inaccettabile che vengano di fatto equiparati a dei volontari, da blandire con uno “stanziamento” di appena 1500 euro per l’intera stagione estiva. Assicurandosi un servizio senza in pratica retribuirlo, e lasciandogli la dura scelta tra lavorare gratis o non lavorare affatto».

«Il Slc Cgil – conclude il suo ragionamento Gianninoni – sa che i professionisti dello spettacolo dal vivo hanno alle spalle una formazione importante e qualificata. Che investono in strumentazioni costose e ore di preparazione spesso non riconosciute. In questi lunghi mesi è cresciuto l’interesse di questi lavoratori a rivendicare diritti e tutele; risposte alla loro atipicità. Caratterizzata da forme contrattuali diverse tra loro: dipendenti, intermittenti, cooperative, partite Iva. Per il sindacato il loro mondo merita un’attenzione ed un ascolto profondo, uno sforzo per tutte le parti in gioco per cercare di regolarizzare il settore. Per questo sarebbe importante avviare un percorso di condivisione tra istituzioni locali e sindacato, lavorando per competenze. Con l’obiettivo di trovare soluzioni sostenibili, volte ad accrescere sia la proposta culturale per la cittadinanza, sia a garantire retribuzioni dignitose per i tanti lavoratori del territorio che ne avrebbero bisogno».

Per contattare Roberta Gianninoni: slc@grosseto.tosc.cgil.it