Caso Unicoop Tirreno: Filcams reagisce alla disdetta unilaterale dell’integrativo

Stacchini : «Unicoop ha cambiato il proprio Dna cooperativo. Sceglie di risparmiare 10 milioni di euro sulla pelle dei dipendenti, anche se il bilancio torna in utile». Grosseto: «Unicoop Tirreno ha oramai cambiato il proprio Dna cooperativo, assimilando gli atteggiamenti prevaricatori della peggiore impresa for profit.

Come sindacato siamo costretti a prenderne atto, guardando all’arroganza con cui il management di Riotorto ha disdetto unilateralmente il contratto integrativo. Una scelta che penalizza pesantemente un migliaio di lavoratori dell’azienda in provincia di Grosseto, sui 4.000 totali». Sono le parole durissime con cui Massimiliano Stacchini - segretario provinciale di Filcams Cgil – stigmatizza l’atteggiamento della cooperativa piombinese, che ha disdetto unilateralmente il contratto integrativo (Cia).

filcam massimiliano stacchini.jpg«Con la disdetta unilaterale del contratto integrativo 2006 – aggiunge Stacchini – l’azienda risparmierà circa dieci milioni di euro. Una scelta fatta nonostante pochi giorni fa sia stata data notizia del ritorno alla redditività del bilancio della cooperativa, e quindi tanto più incomprensibile perché sottrae ricchezza ai dipendenti.

La disdetta, peraltro, è un atto annunciato, che come la stessa cooperativa ammette era nelle sue volontà fin dal 2017. In questi anni la Filcams Cgil ha sempre cercato il confronto costruttivo, ma in questa ultima fase la strategia di Unicoop Tirreno è stata quella di venire al tavolo con una proposta irricevibile, per poi poter giustificare la disdetta appena inviata. Un percorso ricostruito dalla cooperativa sulla lettera di disdetta in modo incompleto, pieno di inesattezze e in alcuni casi ricorrendo a bugie.

A questo punto è chiaro a tutti che la proposta della Filcams Cgil di prorogare l’accordo di maggio 2017 aveva l’obiettivo di non consentire ai dirigenti della cooperativa di trovare scuse per disdettare. Ci spiace che non sia stata sostenuta da tutti. Così come riteniamo sia stato ipocrita aver inviato la disdetta una volta concluse le assemblee dei soci, per evitare problemi con la base sociale. Al contempo annunciando un premio di 200 euro in buoni spesa da erogare ai lavoratori; gli stessi ai quali l’impresa toglierà molto di più. Due squallidi tentativi di salvaguardare l’immagine della cooperativa».

A questo punto la risposta della Filcams Cgil è riassunta nei seguenti punti su cui siamo pronti a confrontarci con Fisascat Cisl e Uiltucs per riprendere un percorso unitario:

«Proclamazione dello stato di agitazione e annuncio fin da subito di 16 ore di sciopero che verranno attuate a supporto della trattativa e in difesa del salario dei lavoratori.

Richiesta alla cooperativa di presentare il dettaglio del bilancio del 2019. Chiediamo che la cooperativa specifichi a quanto ammonta il premio erogato al gruppo dirigente e alle figure apicali sul consuntivo del 2019.

Conferma della piattaforma unitaria presentata a Novembre del 2019, confermando la necessità di garantire il perimetro occupazionale e la retribuzione delle lavoratrici e dei lavoratori. Ribadendo la volontà di determinare equità tra i lavoratori dando a tutti lo stesso Cia e non togliendo salario a tutti come vorrebbero i dirigenti della cooperativa.

Da ultimo chiediamo che al primo incontro utile per la presentazione del bilancio e degli obiettivi della cooperativa siano presenti il direttore Generale Canova ed il presidente Lami».