Confagricoltura Toscana: 'No alla fusione tra Bonifiche Ferraresi e il Consorzio agrario del Tirreno'

Il presidente Neri: “Un progetto che spazzerebbe via per sempre i fini mutualistici e di sostegno reciproco”. Firenze: Un no secco all'operazione di fusione fra il Consorzio agrario del Tirreno e Bf spa, la società che controlla Bonifiche Ferraresi, arriva da Confagricoltura Toscana. L'ipotesi che ha ricevuto il via libera a maggioranza dal Consorzio agrario del Tirreno, prevede la nascita di due newco alle quali il Consorzio, insieme ad altri importanti consorzi agrari del Centro-Nord, conferirebbe a una il proprio patrimonio e all'altra la gestione commerciale.

Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana e, in sua rappresentanza, membro del Cda del Consorzio del Tirreno (che ha espresso voto contrario all'operazione) dice che si tratta di una manovra che “cancellerebbe i fini mutualistici prevalenti e di sostegno reciproco, in cui vige il concetto dell'aiuto a chi è in difficoltà, e in cui l'unione dei piccoli conferisce loro la forza dei grandi senza l'assillo del raggiungimento del profitto a ogni costo, stella polare del Consorzio: tutto questo sarebbe spazzato via per sempre da un progetto concepito da società finanziare e bancarie come Bonifiche Ferraresi, il cui fine è quello di realizzare profitti e che di mutualistico nel loro dna hanno ben poco”. Il Consorzio agrario del Tirreno è attivo nei territori di Pisa, Livorno, Grosseto, Pistoia, Lucca e Viterbo e rappresenta una fetta consistente della produzione agricola regionale.

“Il nostro Consorzio agrario – dice Neri - non sarà più in grado di produrre ricavi e reddito, eccetto ricevere gli utili o i dividendi delle partecipazioni societarie, la cui delibera è vincolata da Bonifiche Ferraresi, come previsto dai patti parasociali. Preoccupa anche il fatto che Bf sia una spa che, stando ai patti parasociali, avrà un notevole potere di controllo sulla nuova società: solo con il suo voto favorevole possono essere adottate le delibere nelle materie assembleari rilevanti e sarà Bf ad esprimere l'amministratore delegato a cui spetta proporre il direttore generale, poi nominato dai Consorzi. L'operazione, che deve adesso passare al vaglio dell'assemblea dei soci, è rischiosa e censurabile, per questo trova la ferma opposizione di Confagricoltura Toscana”.