Fiom Cgil su riapertura Whirlpool: 'Con questi volumi produttivi ci aspettiamo la fine della cassa integrazione e il rilancio del polo'

Siena: a Whirlpool di Siena ha ripreso l’attività produttiva nella giornata di ieri giovedì 23 aprile senza avere nessuna autorizzazione da parte del Governo.

L’attività dello stabilimento di Viale Toselli infatti, produzione di congelatori orizzontali, non e' nei codici Ateco delle aziende autorizzate dal DPCM del 10 aprile 2020 e non può neanche rientrare tra le attività considerate essenziali per assicurare la continuità della filiera, perché da Siena esce un prodotto finito, quindi non appartenente a nessuna filiera produttiva, se non nella minima parte relativa al reparto dei ricambi che attualmente occupa nello stabilimento senese circa 25/30 persone.

Tra l’altro la decisione del Gruppo Whirlpool di riaprire gli stabilimenti italiani è in netto contrasto con quanto concordato con le Organizzazioni Sindacali il 18 aprile u.s. nelle “Linee guida per il contenimento e il contrasto del Covid-19”, nelle quali è stato sottoscritto che la riapertura progressiva degli stabilimenti sarebbe avvenuta nei tempi e nei limiti fissati dai provvedimenti del Governo. Ci troviamo purtroppo ancora una volta di fronte ad un'azienda che considera carta straccia gli accordi che ha firmato.

La necessità di anticipare la riapertura dello stabilimento di Siena, aggirando le limitazioni dei Decreti Governativi, è avvenuta, così dichiara l’Azienda, per rispondere ad una importante richiesta di volumi che ha provocato nelle scorse settimane un graduale svuotamento del magazzino. La Fiom-Cgil, dopo diversi anni in cui il polo produttivo di Siena è stato colpito da una crisi profonda, coglie con soddisfazione questa importante necessità di produrre. Ci aspettiamo quindi nei prossimi giorni che l’Azienda proceda alla sospensione degli ammortizzatori sociali in atto, organizzando le due linee di produzione in modo tale da garantire a tutti i dipendenti le 8 ore lavorative (invece delle 4 attuali) per riuscire finalmente ad assicurare loro un salario dignitoso.

Nei prossimi giorni ci attiveremo per chiedere un confronto in cui avere tutti i dettagli relativamente alle richieste di volumi pervenuti per almeno i prossimi 3 mesi, che storicamente sono quelli considerati di “alta stagionalità”. Sarà inoltre anche l’occasione per valutare l’avanzamento delle azioni previste a livello di sito nel Piano Industriale sottoscritto nei locali del MISE ad Ottobre 2018. Ci teniamo infine a precisare che l’invito fatto a tutti i lavoratori a non presentarsi ieri in azienda è il frutto di un comunicato aziendale unitario interno di tutta la RSU, sottoscritto quindi anche dai componenti Fim-Cisl, Uilm e Cobas.