'Buoni Spesa ai Comuni, Bussone (Uncem): 'Enti piccoli lavorino insieme'

Roma: "Ringrazio il Ministro Boccia e il Capo Dipartimento Borrelli per aver accolto la nostra segnalazione, nell'Ordinanza sui buoni spesa, e di aver lasciato ai Comuni una buona autonomia nel gestire la 'solidarietà alimentare', i buoni spesa previsti sabato sera dal Governo con 400 milioni di euro.

Saranno i Sindaci a gestire gli aiuti e abbiamo fatto prevedere possano utilizzare, per supporto e operatività, i Consorzi o gli altri Enti che si occupano di socio-assistenziale. Molti piccoli Comuni hanno la funzione sociale in forma associata, con l'Unione montana la Comunità montana". Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

L'80% del fondo, 320 milioni, è diviso fra tutti i Comuni in proporzione alla popolazione. Gli altri 80 milioni seguono la geografia della povertà, e sono distribuiti in base a un parametro che misura la distanza fra il reddito medio pro capite di ogni Comune e il reddito medio pro capite nazionale. Nessun Comune, nemmeno il più piccolo potrà ricevere meno di 600 euro.

I Comuni potranno usare questi soldi per l'acquisto di buoni spesa o per raccogliere direttamente generi alimentari di prima necessità da distribuire ai cittadini.

I Comuni possono aprire dei conti correnti dedicati per raccogliere le donazioni per la solidarietà alimentare. tutta la gestione è affidata ai sindaci, a cui vengono lasciate le mani libere: anche per l'acquisto dei buoni spesa, che potrà essere effettuato rivolgendosi direttamente agli esercenti e alla grande distribuzione. "È importante permettere ai Sindaci, se lo vogliono - prosegue Bussone - di gestire in forma associata questa partita. I piccoli Comuni, in particolare con il personale in smart working, da soli non ce la fanno.

I Sindaci possono usare il sistema del sociale, il terzo settore e anche le forme aggregative sovracomunali. Lo abbiamo chiesto e ottenuto per facilitare una missione complessa quanto urgente".