Coronavirus: Cgil maremmana preoccupata dei rischi per chi lavora

Renzetti: «chiudere i supermercati nei festivi. Il coprifuoco del “coronavirus” non ne giustifica l’apertura. Ridurre il rischio per tenere insieme sicurezza di chi lavora e ragioni dell’economia».

Grosseto: La Cgil maremmana non condivide la scelta di tenere aperti i supermercati nei giorni festivi, esponendo gli addetti della Gdo a inutili rischi di contagio. Un problema che riguarda anche altri comparti produttivi, nei quali si continua a produrre anche in assenza di condizioni di sicurezza.

Market-Ecommerce-Conad-Supermarket.jpg«La gran parte delle attività produttive e commerciali sono chiuse per decreto – spiega il segretario della Camera del lavoro, Claudio Renzetti – e le persone sono giustamente chiuse in casa per arrestare la corsa del contagio. In questo quadro non si capisce il motivo oggettivo per tenere aperti i supermercati nelle domeniche e nei giorni festivi. Aumentando inutilmente il rischio di diffondere il contagio, ed esponendo gli addetti della Gdo a rischi inutili. Fra l’altro, proprio nei fine settimana scorsi si sono registrati i picchi dei “pendolari” del coronavirus dall’Italia del nord, che hanno affollato i nostri supermercati. Le limitazioni alla mobilità delle persone, in questo quadro, rendono superflue, ridondanti, le aperture dei negozi della Gdo nei giorni di festa.

Per tutti questi motivi, lo dico con franchezza, mi colpisce che anche per questo fine settimana sia prevista l’apertura di tutta la grande distribuzione. Non tenendo minimamente in considerazione lo stress aggiuntivo al quale è stato sottoposto il personale. Che aggiunge la costante preoccupazione del potenziale contatto col coronavirus ai disagi che tutti quanti subiamo, e al già risicato tempo da dedicare ad affetti e tempo libero nei giorni festivi. Un sindacato non ha il potere di intervenire, ma a chi istituzionalmente compete la tutela della salute dei cittadini credo una riflessione dovrebbe farla: almeno la domenica chiudete tutto per favore. Diamo valore alla funzione pubblica dei servizi essenziali quali la salute, la sicurezza, l’erogazione di acqua, luce e gas. 

Nella stessa logica – aggiunge il segretario della Cgil maremmana – come sindacato siamo preoccupati che la legittima volontà di non fermare la produzione almeno nei comparti strategici per il Paese, non vada di pari passo con la tutela della salute di chi lavora. In questi giorni ci sono stati segnalati episodi di mancato rispetto delle condizioni di sicurezza e prevenzione dei rischi da coronavirus e questo non è accettabile.

Salute e sicurezza sono le precondizioni per lavorare, e bisogna farsene carico tutti insieme. Anche nelle micro e piccole aziende che costituiscono la spina dorsale del nostro tessuto produttivo. Su questo obiettivo la Cgil c’è e vuole collaborare coi datori di lavoro per un fine condiviso. Lo ha detto anche oggi Maurizio Landini all’incontro con il presidente Conte, proponendo di concordare i protocolli operativi con le rappresentanze datoriali. Ma dev’essere chiaro che con la stessa determinazione denunceremo gli abusi.

Chi deve mettersi in regola, dunque – conclude Renzetti - fermi temporaneamente la produzione e lo faccia. Chi non è in grado, deve chiudere subito. Noi ci battiamo per i contributi alle imprese e per gli ammortizzatori sociali a tutela dei lavoratori».