Balnerari Sib-Confcommercio. Chiesto coordinamento regionale: 'Basta con Comuni che fanno stato a sé'

La delegazione guidata dalla presidente dell’associazione di categoria che riunisce i titolari degli stabilimenti balneari toscani Stefania Frandi ha incontrato l’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo.

Firenze: “Chiediamo l’intervento della Regione Toscana per uniformare le prassi amministrative dei Comuni della costa nell’applicazione della legge sulle concessioni demaniali. Ora ognuno pare faccia “Stato” a sé, ma i balneari hanno bisogno di regole chiare e certe”. La richiesta arriva dalla presidente del SIB (Sindacato Italiano Balneari)-Confcommercio Toscana Stefania Frandi, che nei giorni scorsi ha incontrato l’assessore al turismo della Regione Toscana Stefano Ciuoffo insieme al presidente nazionale del SIB Antonio Capacchione, al direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni e al vice direttore Gianni Picchi.

La delegazione ha portato all’attenzione dell’assessore la preoccupazione degli operatori toscani del comparto per le modalità e i ritardi dei Comuni costieri nell'applicazione della legge nazionale 145/2018, che ha disposto il rinvio di quindici anni della scadenza delle concessioni demaniali marittime vigenti. “Una legge importante, che di fatto ha permesso di allontanare il pericolo della distruzione della balneazione italiana, un eccellenza nazionale che tutto il Mondo ci invidia”, spiega la presidente del SIB toscano Stefania Frandi, “ma se i Comuni si ostinano ad applicarla con parametri diversi, o a non applicarla affatto, rischiamo di rimettere tutto nuovamente in discussione”.

Il comportamento seguito dai Comuni costieri è in effetti molto disomogeneo: c’è chi ha correttamente applicato la legge, chi non ha avviato alcuna procedura e chi, addirittura, l'ha di fatto disapplicata ed avviato la pubblica evidenza per il rinnovo dei titoli concessori. Un iter, quest’ultimo, che secondo Sib Confcommercio rischia di avere l'effetto giuridico opposto da quello voluto dal legislatore italiano, rendendo esecutiva la disciplina comunitaria in una sua parziale lettura. A ciò si aggiunge la complessità della condizione di chi ha utilizzato la legge regionale 31/2016, dichiarata poi parzialmente incostituzionale dalla Consulta, e quindi ha ancora in corso i relativi procedimenti.

“È evidente” sottolinea la presidente Stefania Frandi, “che questo caos è foriero di pericolosi contenziosi e, soprattutto, di grave incertezza per gli imprenditori. Programmazione del lavoro e investimenti sono paralizzati in questo momento, eppure sono le uniche armi che abbiamo per affrontare la competizione sul mercato internazionale delle vacanze, resa ancor più agguerrita dalla congiuntura potenzialmente negativa causata dall'emergenza sanitaria in corso”.

Da qui, la richiesta di un intervento della Regione Toscana che possa aiutare a mettere ordine nella situazione, in attesa di quello statale: “abbiamo chiesto un immediato un intervento chiarificatore, in attesa di quello statale, al fine di evidenziare agli enti locali le posizioni e le aspettative giuridiche che i concessionari possono vantare a tutela del loro legittimo affidamento nella disciplina previgente e nella loro proprietà aziendale, entrambe assicurate dalla giurisprudenza nazionale e comunitaria, e che rischiano di essere pregiudicate da prassi amministrativamente assolutamente sbagliate. Abbiamo segnalato i risultati dell'importante convegno giuridico recentemente svoltosi a Pescara, completamente recepiti dalla recente ed ottima Circolare della Regione Abruzzo.

Abbiamo conseguentemente chiesto che anche la Toscana si attivi sulla falsariga dell'Abruzzo per aiutare ad applicare la legge i funzionari comunali, ormai disorientati dal susseguirsi di pronunce giurisprudenziali e dichiarazioni politiche di ogni tipo”, dice la presidente del Sib toscano.

Il confronto tra Regione e balneari toscani proseguirà nei prossimi giorni con un secondo colloquio per verificare i provvedimenti in fase di studio.