Coronavirus, nel turismo stimata una contrazione dell’incoming per 4,5 miliardi di euro

I sindacati di categoria Cgil Cisl Uil siglano con confindustria un avviso comune per fronteggiare l’impatto sull’occupazione.Guarini (Fisascat Cisl): «Sostenere un comparto strategico dell’economia italiana» Roma: La Fisascat condivide l’appello delle confederazioni Cgil Cisl Uil al tavolo con le Parti Sociali al ministero del Lavoro per definire il piano di gestione dell’emergenza sul Coronavirus e i possibili effetti sull’occupazione in Italia.

La federazione della Cisl ha siglato insieme alle categorie Cgil e Uil ed alle associazioni di Confindustria Federturturismo e Aica - tutte firmatarie del contratto nazionale dell’industria turistica - un avviso comune finalizzato al monitoraggio in ordine agli impatti sul settore turistico italiano, con una contrazione dell’incoming stimata per 4,5 miliardi di euro secondo una recente ricerca dell’istituto Demoskopika, dove già si registra un tasso di cancellazione più che raddoppiato rispetto l’analogo periodo dello scorso anno e si prospetta un importante blocco della domanda di viaggi in generale per tutte le destinazioni del mondo.

Le parti “chiedono al Governo – si legge dell’Avviso Comune - la convocazione di un tavolo o di un incontro congiunto per condividere i problemi del settore ed individuare misure specifiche ed urgenti a sostegno delle imprese e dei lavoratori, atte a fronteggiare la situazione“.

«La presumibile contrazione della domanda turistica in Italia impone l’adozione di misure condivise volte a tutelare l’occupazione, anche prevedendo ammortizzatori sociali dedicati» ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini sottolineando che «il turismo in Italia occupa complessivamente circa 2milioni di addetti, oltre il 14% dell’occupazione totale, di cui una buona parte stagionali e rappresenta il 13% del Pil». Per il sindacalista «occorrono misure adeguate volte a fronteggiare i possibili scenari e gli effetti sull’occupazione e a sostenere un comparto strategico dell’economia italiana».