Microcredito per le piccole imprese, a gennaio si potranno presentare le domande

I finanziamenti, fino a 24.500 euro, saranno concessi ‘ a sportello’, secondo l’ordine in cui saranno presentati. A disposizione ci sono oltre 9 milioni. di Walter Fortini Firenze: Torna il microcredito per sostenere nuove imprese femminili e giovanili - e per questo l’intervento rientra all’interno del progetto Giovanisì, dedicato dalla Regione alla promozione dell’autonomia dei giovani -, destinato inoltre anche ad imprese create da lavoratori assistiti da ammortizzatori sociali.

La giunta aveva dato il via libera a novembre per riaprire il bando e il bando ora è pronto, con una dotazione di 9 milioni e 121.477 euro di fondi europei Por Fesr 2014-2020. Sarà “Toscana Muove”, con capofila la finanziaria FidiToscana, a gestirlo. Dal 4 gennaio si potranno inoltrare le richieste attraverso il suo portale.

Si tratta di prestiti a tasso zero,  da restituire in sette anni, pari al 70 per cento dei costi ammessi fino ad un massimo di 24.500 euro. Ipotizzando finanziamenti medi da 20 mila euro, ne potranno beneficiare oltre 450 imprese. Ma con le economie e i rientri del fondo dei prestiti del bando 2015, altre risorse si aggiungeranno.   

Si potrà fare domanda da tutta la Toscana e la potranno inoltrare sia le micro e piccole imprese già costituite (ma da non più di due anni) sia persone fisiche che intendono avviare una nuova attività entro sei mesi. Per le imprese giovanile è necessario che gli imprenditori non abbiano più di quarant’anni.

Si potrà chiedere un finanziamento su progetti di investimento da 8mila a 35mila euro, che siano pronti e conclusi entro nove mesi. Saranno ammesse tutte le spese sostenute a partire dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda. Il prestito varrà per l’acquisto di macchinari, attrezzature e altri beni funzionali all’attività di impresa, anche opere murarie connesse all’investimento (ma che varranno solo per il 50 per cento), diritti di brevetti, licenze, altre forme di proprietà intellettuale  o spese per capitale circolante (nella misura del 30 per cento del programma di investimento ammesso).

Il bando e la modulistica saranno disponibile sia sul portale “Toscana Muove” (numero verde 800.327723) sia sul sito Giovanisì, www.giovanisì.it , all’indirizzo www.giovanisi.it/bando/creazione-di-impresa-microcredito-2  (numero verde 800.098.719).

“L’economia e l’occupazione toscana, come del resto quella nazionale, sta ancora vivendo un momento critico, penalizzata dal raffreddamento degli scambi commerciali innescato dall’epidemia da Covid-19 – commenta l’assessore regionale Leonardo Marras -  Per questo, nel rimbalzo atteso per il 2021, vogliamo sostenere la nascita di nuove aziende, di giovani, di donne e di lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali. Sarà importante, assieme ad altre misure, per il  rilancio dell’intera economia della regione”.

I finanziamenti saranno concessi, come si suol dire, a sportello: ovvero i progetti saranno finanziati secondo l’ordine cronologico di arrivo della domanda. Se presentati lo stesso giorno, avranno priorità prima le imprese ubicate in aree di crisi, poi le imprese giovanili, quindi le imprese femminili, quelle che si sono servite o si serviranno di incubatori di impresa, le aziende che aumenteranno l’occupazione e le imprese che si trovano nelle cosiddette aree interne, ovvero i territori marginali più distanti dai servizi essenziali.

Il primo bando di microcredito era stato aperto nel 2015, con una dotazione di 4 milioni e 840 mila euro. Un secondo era uscito nel 2018: 44 milioni e 704 mila euro le risorse a disposizione. A settembre di quest’anno la misura era stata sospesa perché le imprese, anche quelle di nuove costituzione, avrebbero potuto usufruire di condizioni migliori  con l’imminente pubblicazione della misura varata in estate dalla giunta per favorire nuovi investimenti con aiuti a fondi perduto. Quest’ultimo bando ha esaurito la dotazione finanziaria in appena due giorni, tra il 24 e il 26 settembre. Così la giunta adesso ha deciso di riproporre la vecchia misura.