Dpcm sugli spostamenti: dare interpretazione estensiva

All’unanimità il Consiglio regionale approva una mozione di Marco Landi, portavoce dell’opposizione. di Daniele Pecchioli Firenze: "All’unanimità il Consiglio regionale impegna il presidente della Giunta regionale a fornire un’interpretazione estensiva del recente Dcpm in merito alla necessità di spostamento con mezzi pubblici e privati in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, per soddisfare le necessità essenziali della popolazione residente nei piccoli comuni".

E’ quanto prevede una mozione presentata da Marco Landi, portavoce dell’opposizione, che suggerisce di introdurre la dimensione provinciale nel confronto con il Governo.

“Ci si chiede – ha osservato - che senso abbia quanto si afferma nel decreto per il comune di Marciana Marina, ad esempio, che confina esclusivamente con Marciana e non con Portoferraio, dove sono concentrati i servizi”

“Alcune ordinanze del presidente della Regione sono intervenute su alcuni casi, ma è un problema reale – ha affermato Cristiano Benucci (Pd) – La dimensione dei nostri comuni non è quella della provincia di Livorno”. A suo giudizio il problema è stato affrontato correttamente dalla mozione approvata in prima commissione.

“Anche in Valdinievole ci sono gli stessi problemi – ha osservato Luciana Bartolini (Lega) - Si passa da un comune all’altro, tutti sotto i cinquemila abitanti, senza accorgersene e chi viene da fuori rischia di essere multato”.

“Sarei andato oltre. Non si tratta di interpretare un Dcpm, ma di modificarlo, perché privo di razionalità – ha rilevato Stefano Scaramelli (Italia Viva), annunciando voto favorevole -. E’ rilevante come ci si sposta, non dove ci si sposta. C’è assenza di valenza scientifica in quel decreto”.

Secondo Vittorio Fantozzi (FdI) il testo uscito dalla prima commissione poteva rappresentare una base di lavoro anche per questa mozione.

Marco Casucci ha ricordato che il testo della prima commissione si riferiva alle unioni dei comuni, mentre la mozione in discussione è più ampia. “E’ incomprensibile mettere sullo stesso piano il comune di Roma - ha detto – con il comune di Montemignaio con quattrocento abitanti”.