Geotermia: aree non indonee, via libera alla modifica del Piano energetico

A maggioranza la commissione Ambiente approva la proposta. Testo modificato da un emendamento del capogruppo Pd Leonardo Marras. Astenuti Movimento 5 stelle e Sì-Toscana a sinistra. Stefano Baccelli (Pd): “Concludiamo percorso serio. Opportunità localizzative seguiranno le specifiche vocazioni del territorio”.

Firenze: Prima la legge sulla geotermia, approvata dal Consiglio a gennaio 2019, adesso la modifica al Piano ambientale energetico (Paer) per l'individuazione delle aree non idonee all'installazione di impianti geotermici. La Toscana si appresta a chiudere il cerchio sull'utilizzo della risorsa geotermica in un'ottica di “sviluppo sociale e sostenibile”, con un “sostanziale equilibrio tra la vocazione ambientale, paesaggistica, culturale del territorio e l'utilizzo della risorsa”.

Oggi, mercoledì 1 luglio, la commissione Ambiente, guidata da Stefano Baccelli (Pd) ha approvato a maggioranza la proposta di deliberazione per l'adozione della modifica del Paer ai fini dell'individuazione delle aree non idonee. Hanno espresso voto di astensione Sì-Toscana a sinistra e Movimento 5 stelle.
L'atto è stato emendato su proposta del capogruppo Pd, Leonardo Marras: riprendendo le osservazioni già espresse nella Vas (Valutazione ambientale strategica), di fatto si stabilisce che le aree a destinazione produttiva non possono essere ricomprese a priori nelle aree non idonee all'installazione di impianti.

“La modifica al Piano è frutto di un lavoro serrato che ha portato a stabilire target ambiziosi”, ha spiegato Baccelli in apertura di seduta. “Si impone un monitoraggio stringente e sono inseriti criteri di equilibrio tra le esigenze ambientali e l'utilizzo della risorsa”. Sulle aree non idonee, il presidente ha ricordato alcuni obiettivi di fondo: “Non sono concepite come escludenti dalla ricerca mineraria (l'attività è libera, ndr) e proprio per questo acquisiscono un carattere innovativo e assolutamente coerente con la filosofia di fondo. Non pongono un vincolo assoluto, ma individuano la vocazione di un territorio”. Da un lato, quindi, quanto disposto sarà un “disincentivo alla localizzazione degli impianti, dall'altro imprimerà un'accelerazione e una semplificazione”, ha spiegato ancora Baccelli.

Nel lavoro fatto, e che ora passa all'esame del Consiglio per l'adozione, oltre al costante coinvolgimento delle amministrazioni comunali, “51 Comuni hanno fatto pervenire proposte e note molte delle quali coerenti con le direttive regionali”, ha ricordato il presidente, sono stati considerati i vincoli già esistenti. “La visione complessiva che restituiamo all'Aula – conclude Baccelli - unisce alla disciplina della geotermia un quadro conoscitivo puntuale rispetto alle diverse vocazioni per consentire programmazione e scelte calate nel territorio”.

Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra) ha annunciato emendamenti in particolare per inserire nelle aree non idonee quelle di particolare interesse pubblico. “L'impatto geotermico non è solo la struttura in quanto tale. Anche i termodotti devono essere inseriti nella visione dell'intero sistema”, ha spiegato.