Inchiesta mascherine: il dibattito in Regione

Firenze: "La Regione deve prendere provvedimenti contro i dirigenti Estar e il presidente Rossi deve dimettersi subito perché la Regione non ha applicato i controlli dovuti verso le aziende produttrici". Lo ha chiesto il portavoce dell'opposizione, Jacopo Alberti (Lega), al termine del suo intervento sulla comunicazione della Giunta, ieri, in merito alla fornitura di mascherine da parte della Regione durante l'emergenza Covid-19.

Alberti, rivolgendosi alla vicepresidente della Giunta, Monica Barni, ha sottolineato che "oggi, anziché lei, avrebbe dovute fare la comunicazione il presidente Rossi, perché sua è stata l'idea di far produrre e distribuire le mascherine di tessuto non tessuto". Mascherine che, ha ricordato, non avevano la validazione dell'Istituto superiore della sanità (Iss) e la cui produzione "è stata affidata a cinque aziende, una delle quali ha subappaltato ad altre 28 ditte, di cui abbiamo faticato a conoscere i nomi". Secondo Alberti, "noi pensiamo che a differenza di quanto detto, queste mascherine siano state distribuite non solo alla Protezione civile, ma anche ai cittadini" e inoltre "mancano le documentazioni di certificazione che sarebbe stata richiesta all'Università di Firenze".

Anche Marco Stella (Forza Italia) si è lamentato dell'assenza di Rossi in aula, "cui invece spettava di relazionare all'aula sul suo grande spot elettorale sulle mascherine gratuite per tutti". Stella ha aggiunto che la comunicazione non è stata convincente: "Bastava leggere il comunicato di Estar per avere le risposte che oggi ci sono state date". Ha definito la vicenda "anomala" e ha contestato che "come afferma Estar, quelle distribuite siano le migliorini mascherine disponibili in quel momento". Riguardo alla certificazione, Stella ha spiegato che "le mascherine sono state messe in distribuzione da fine febbraio, ma la certificazione dell'Università di Firenze è arrivata solo il 4 marzo". Inoltre, ha criticato la tipologia di analisi effettuata, perché i risultati non sarebbero credibili. "Non mi convincono né i dati né i numeri - ha affermato - e l'unico dato vero è che in questa operazione i cittadini toscani hanno pagato, con le loro tasse, 40 milioni di euro per avere delle mascherine non certificate e che forse sono state comprate all'estero. Ma dove?" Stella ha anche contestato la distribuzione gratuita a tutti: "Chi poteva pagare, avrebbe dovuto pagarle". Ha concluso definendo Estar "inaffidabile" e promettendo: "Noi andremo avanti in questa battaglia".

Paolo Marcheschi (FdI) ha esordito dicendo di "aver cercato di ottenere gli atti ufficiali, ma di aver faticato a reperire i documenti, e comunque non tutti mi sono stati forniti". Marcheschi ha aggiunto: "Estar ha agito nel segno dell'urgenza e, come per i ventilatori, si è battuto la strada sbagliata e si è giunti alla fornitura di 20 milioni di mascherine non certificate, che in parte sono andate anche ai medici che, infatti hanno fatto un esposto contro Rossi per epidemia colposa". Sul dato della certificazione, ha spiegato che l'Università di Firenze "ha messo nero su bianco che la sua relazione non ha valore certificante" e "la Pontelab ha pubblicato sul suo sito un comunicato con cui prende le distanze a proposito della certificazione". Marcheschi ha aggiunto che "Estar ha affidato i lavori a cinque aziende, ma non si sa con quale metodologia e quando ho chiesto gli atti, ho solo avuto informazioni verbali ma non ho ricevuto i documenti. Agire in deroga non vuol dire non rispettare le regole di economicità, correttezza, garanzia della concorrenza e trasparenza. Sono ricorso alla Corte dei Conti per avere atti e mi rivolgerò anche alla Procura". Rispetto alle condizioni igieniche di uno dei laboratori, ha detto: "Sulle mascherine passavano i topi, eppure le abbiamo distribuite ai cittadini, mettendo a rischio la loro salute". Ha concluso dicendo che si è "trattato solo di uno spot elettorale e di un fallimento politico. Ve la vedrete con la magistratura".

"Io punterei il dito sullo sfruttamento del lavoro", ha esordito Paolo Sarti (Sì-Toscana a Sinistra), "perché parlare di mascherine ha poco senso, visto che, se indossate, proteggono gli altri e non chi le porta. Proteggono anche noi solo se tutti le portiamo". Al limite, ha aggiunto, "rispetto ai tessuti usati siamo di fronte a una truffa". Il punto vero, ha sottolineato "è che dalle perquisizioni della Guardia di Finanza è emerso lo sfruttamento del lavoero, la violazione delle norme di sicurezza sul lavoro, la frode e la truffa ai danni dello Stato". Soprattutto era drammatica la situazione in cui operavano i lavoratori". Riguardo a come Estar ha agito, infine, ha detto: "Bastava aver fatto un sopralluogo ai capannoni. È bene che la Regione si dichiari parte civile, ma Estar, dopo anche la vicenda dei ventilatori polmonari, va riformata necessariamente e il Consiglio regionale deve essere aggiornato sull'indagine".

“All'interno del documento di valutazione di rischio previsto per legge dal 2008 si cita anche la casistica chimica e biologica. Questa ultima non è stato presa in considerazione da parte di tutte le Aziende, prova ne sono i mille operatori sanitari colpiti dal Covid”. È quanto dichiara Monica Pecori (gruppo misto) nel corso del dibattito seguito alla comunicazione della vicepresidente della Regione, Monica Barni.

Da Andrea Quartini (Movimento 5 stelle) arriva la richiesta di “autosospensione di Estar almeno fino al termine dell'inchiesta”. “Sono certo che la centrale acquisti abbia agito in un contesto di grande difficoltà, ma è venuta meno alle più elementari norme di verifica e controllo. La superficialità è chiara. Ieri si parlava di ventilatori, oggi di mascherine. Non si tratta di muovere accuse per ragioni di propaganda ma di arrivare alla verità” chiarisce.

“È evidente che sono mancati e mancano i controlli. Nascondersi dietro l'emergenza non è sufficiente. Le verifiche andavano fatte immediatamente, come nel caso dei ventilatori polmonari. Occorre verificare se queste mascherine garantiscono protezione o sono prodotte in contesti igienici molto precari”. È quanto dichiara la capogruppo della Lega Elisa Montemagni. “I cittadini chiedono chiarezza e onestà. Qualcuno si assuma la responsabilità. Probabilmente dovremo mettere un freno all'attività di Estar”.

“È stata fatta una scelta in quel momento necessaria. Rossi si è assunto una responsabilità. Alle opposizioni, e a chi estremizza tutto, chiedo cosa avrebbero fatto in quel momento estremamente difficile”, dichiara Paolo Bambagioni (Pd). “Rivendico la scelta della Regione di fornire mascherine ma non si può pensare che siano tutte frutto di laboratori invasi da topi”.

“Se davvero c'è stato un tentativo di truffa in cui il danneggiato prevalente è la Protezione civile nazionale, siamo di fronte a feccia che va combattuta in modo esemplare. In emergenza si agisce e si sistema perché non c'è il tempo di fare le cose in maniera ordinaria”, dichiara Leonardo Marras capogruppo Pd. L'operazione mascherine, a detta del capogruppo, “è un servizio pubblico accessibile a tutti”. “Un mese fa si inseriva in un contesto nel quale a famiglia era prevedibile una spesa di 200 euro al mese. Ha significato garantire una gestione di ripresa ordinata. Ad oggi sono state consegnate quasi 64milioni di mascherine, non c'è altra comunità in Italia che abbia avuto questa capacità” afferma.

Serena Spinelli (Gruppo Misto) parla di un "crinale" di fronte alla scelta di “assumere decisioni in emergenza" e "al controllo". "Ho sempre il timore di dove finisce uno e inizia l'altro. Capisco che spiegare e far comprendere non sia facile ma non diciamo che le mascherine non servono, spieghiamo bene che non sono dispositivi di protezione individuale ma collettiva. Nella nostra polemica politica non facciamo confusione” è quanto dichiara.

“Qualcuno ha sbagliato anche politicamente, qualcuno non ha controllato”, afferma Marco Casucci (Lega). “La politica deve evitare atteggiamenti e impostazioni totalizzanti. Estar non funziona, condivido l'appello alla sospensione. Questo è proprio il piano dove dobbiamo muoverci mantenendo toni responsabili”, conclude.
Al termine del dibattito, l'aula ha respinto una serie di atti collegati: un ordine del giorno presentato da Tommaso Fattori e Paolo Sarti del gruppo Sì-Toscana a sinistra, una proposta di risoluzione a firma Jacopo Alberti e Elisa Montemagni della Lega e una mozione del gruppo M5S a firma di Giacomo Giannarelli. Alberti, presentando la proposta di risoluzione ha sottolineato che la richiesta è quella di "chiedere alla Giunta provvedimenti nei confronti dei dirigenti di Estar e a Rossi di valutare di fare un passo indietro".