Agricoltura: via libera a indennizzi per danni da fauna selvatica

La commissione Ambiente licenzia a maggioranza il testo di legge della Giunta, accolte alcune modifiche proposte dal consigliere Pd Simone Bezzini. Previste risorse anche per attività di prevenzione. Firenze: In arrivo indennizzi per danni causati dalla fauna selvatica. Il ristoro è previsto nella proposta di legge licenziata a maggioranza dalla commissione Ambiente del Consiglio regionale, guidata da Stefano Baccelli (Pd). Si sono astenuti Sì-Toscana a sinistra, Lega e Movimento 5 stelle.

Il disegno di legge, modificato rispetto a quello predisposto dalla Giunta, individua risorse per il passato e per i primi tre anni di operatività della legge per risarcimenti nelle riserve regionali, per attività di prevenzione sempre all'interno delle riserve e a favore degli Enti parco.

Il testo, “molto atteso” ha dichiarato il presidente Baccelli, intende uniformare la disciplina in materia su tutto il territorio, dispone il principio di non cumulabilità dell'indennizzo con altre forme di finanziamento a ristoro del danno uniformando le procedure con una conseguente semplificazione normativa.

Saranno gli Atc, previa stipula di convenzioni, ad assegnare e determinare gli indennizzi per danni agricoli all'interno delle riserve regionali e per i contributi spettanti agli imprenditori agricoli per la prevenzione dei danni provocati dalla fauna selvatica sempre all'interno delle riserve.

Il testo originario prevedeva fossero gli enti Parco, ma la proposta è stata cambiata grazie ad un emendamento presentato da Simone Bezzini (Pd). Il consigliere di maggioranza ha firmato anche un'altra proposta di modifica approvata dalla commissione per consentire, nelle norme transitorie, il risarcimento dei danni prodotti dalla fauna selvatica nelle riserve regionali anche per il pregresso, dal primo gennaio 2016 fino all'entrata in vigore della nuova legge.Una richiesta di approfondimento è arrivata anche da Elisa Montemagni (capogruppo Lega): “Sono consapevole delle difficoltà del settore ma è difficile votare un testo senza aver ascoltato tutti i soggetti in causa e senza aver toccato anche il trasporto marittimo e su ferro”.

A spiegare l'urgenza di licenziare la proposta e il conseguente invio all'Aula è stato il presidente della commissione: “La tempistica stretta risponde all'esigenza di poter utilizzare il fondo di rotazione definito poco tempo fa a livello centrale. Su rendicontazione e modalità di erogazione ci saranno tempi e modi”. Baccelli ha anche ricordato il secondo intervento previsto nel testo di legge per una modifica delle modalità di calcolo dei contributi di escavazione, in scadenza il prossimo 15 giugno. Secondo quanto previsto si interviene a sostegno delle aziende prevedendo che il contributo del mese in corso sia erogato sulla base dell'escavazione dichiarata l'anno precedente.

Per quanto attiene il trasporto pubblico su gomma, nella proposta si richiama una prima rilevazione che fotografa mancati ricavi, da marzo a dicembre, pari a circa 60milioni. Superiori si stimano le perdite per il trasporto su ferro mentre sono più contenuti, ma comunque di rilievo, quelli relativi al trasporto marittimo. Si stima inoltre che le perdite proseguiranno anche nel periodo successivo al 2020 in quanto la domanda di trasporto e relativi ricavi saranno recuperati progressivamente.

La previsione di un fondo solo per il servizio su gomma si basa sul fatto che il passaggio imminente ad un solo operatore risulta più critico vista la necessità, ancora in piena emergenza sanitaria, di una riprogrammazione a partire da settembre quindi senza le ordinarie entrate previste in condizioni di normalità.