Trasporti: servizi ai disabili, necessario intervenire per rendere Toscana accessibile

In commissione Ambiente audizione di Ctt Nord dopo il caso della ragazzina lasciata a piedi a Livorno. L’azienda si scusa e chiarisce che non era stata inoltrata la richiesta per passeggeri a mobilità ridotta. Il presidente Stefano Baccelli: “Priorità prossima legislatura sarà lavorare di concerto con le amministrazioni locali per rendere fruibili le pensiline”.

Firenze: Una “Toscana non omogenea” è la fotografia del servizio su gomma per le persone a mobilità ridotta. In commissione Ambiente del Consiglio regionale, guidata da Stefano Baccelli (Pd), l’audizione di Ctt Nord (Compagnia toscana trasporti) voluta dal consigliere Francesco Gazzetti (Pd) dopo l’episodio di una ragazzina lasciata a piedi ad una fermata di Livorno, se da un lato attesta che “tutto il parco mezzi è dotato di pedane per accogliere passeggeri con difficoltà”, dall’altro sancisce una “difficoltà di dialogo con le pensiline”. Lo spazio necessario a garantire un servizio in sicurezza non è presente in tutta la Toscana. Le maggiori difficoltà si registrano soprattutto nelle corse urbane dove il dislivello pedana-marciapiede non consente ai pullman di fermarsi.

Nella vicenda sollevata da Gazzetti la richiesta di imbarco Pmr (persona a ridotta mobilità) non è arrivata all’azienda, così come dichiarato in commissione. Ctt ha comunque rinnovato le scuse verso un utente che “ben conosciamo, che seguiamo da anni e che ha comunque garantito, indipendentemente dalla richiesta di servizio, il trasporto scuola/casa e viceversa. Il problema nasce per spostamenti casuali, non in orario scolastico”.

L’azienda ha anche dato i numeri del trasporto sul territorio: a Massa si contano circa 2mila fermate, 700 in ambito urbano con tre dedicate al servizio di persone con difficoltà motoria; Pisa conta circa 3mila fermate, 300 in ambito urbano e 15 abilitate e autorizzate; Lucca è servita con 4mila 950 fermate, 750 in ambito urbano, 89 dedicate grazie anche all’impegno di associazioni di volontariato e genitori che hanno lavorato di concerto con l’amministrazione comunale; Livorno conta 2mila 500 fermate, 450 delle quali in ambito urbano, non ci sono, al momento, fermate dedicate a persone con difficoltà motoria anche se ne sono state “individuate sessanta che seguiranno specifiche priorità come quelle di essere dotate di camminamento, attraversamento pedonale, illuminazione adeguata e vicine a centri di aggregazione e di importanza sociale come ospedale, uffici postali, residenze assistite, centri di svago e ricreativi”.

“Il servizio di trasporto dedicato a persone con difficoltà motoria è tuttora una criticità” ha dichiarato il presidente Baccelli a margine dell’audizione. “Rendere accessibile tutto il territorio regionale sarà una delle priorità della prossima legislatura che dovrà evidentemente essere concertata con le amministrazioni locali. Lo stimolo portato avanti da associazioni e famiglie, come nel caso di Lucca, dimostra che le difficoltà di dialogo tra pensiline e pedane sono superabili”.

L’Agenzia regionale ha però “contestato il metodo applicato”. Data la complessità sul piano tecnico e giuridico e visto che non c’è una normativa specifica in materia, la Regione ha posto uno specifico quesito al ministero che ha coinvolto anche l’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale. “Siamo ancora in attesa di un chiarimento” conclude Fratoni.